Tutte le novità
Il ritorno dei Borbone
12 Dicembre 2024 - 17:35
Il Presidente Sergio Mattarella e re Felipe IV di Spagna
Al Teatro San Carlo di Napoli la cerimonia per il conferimento della Laurea honoris causa in Scienze Sociali e Statistiche al re di Spagna, Felipe VI.
Dalla platea del lirico napoletano sono partiti gli applausi verso il palco reale, dove il re Felipe e la consorte a Letizia, vestita di bianco, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno assistito alle esecuzioni dell'inno nazionale spagnolo e italiano.
Sono presenti in platea il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, l'arcivescovo di Napoli, Cardinale Mimmo Battaglia.
«Siamo felici e onorati che Sua Maestà abbia accettato il conferimento di un titolo di dottorato honoris causa, il primo a essere attribuito a un Capo di Stato nella storia di questa antichissima Università. Maestà, tutto l'ateneo Le è grato». Lo ha detto il rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II Matteo Lorito rivolgendosi a Felipe VI.
«Maestà - ha spiegato Lorito -, lei entra a far parte della Comunità dei Federiciani illustri, che include importanti figure storiche come Tommaso D'Aquino, Giordano Bruno, Gian Battista Vico e tre presidenti della Repubblica italiana».
«DOTTORATO DALLA FEDERICO II È IMMENSO ONORE»
«Voglio che oggi le mie prime parole siano di ringraziamento e profonda gratitudine per l'immenso onore di questa distinzione che mi lega a una delle università più importanti d'Italia, d'Europa e del mondo, giusto nell'anno in cui festeggia il suo ottavo centenario e in occasione della nostra Visita di Stato nella Repubblica Italiana, su gentile invito del Presidente Sergio Mattarella». Così il re di Spagna, Felipe VI, nella sua Lectio magistralis.
«La sua presenza in questo momento, signor Presidente, è per noi motivo di particolare emozione, in quanto gesto di sincera amicizia che resterà sempre nella nostra memoria» dice Felipe VI interrompendo per un attimo la parlata spagnola e rivolgendosi direttamente in italiano al capo di Stato.
SULLA FEDERICO II
Poi, il re torna sulla Federico II: «Ottocento anni al servizio della cultura e della scienza, della riflessione e della conoscenza: un traguardo per il quale mi congratulo di tutto cuore con quanti fanno parte di questa comunità accademica, guidata dal Rettore Lorito, alla quale mi unisco con orgoglio e umiltà, ben consapevole della sua importanza. Fin dal 5 giugno del 1224, quando venne fondata da Federico II, questa antichissima università ha saputo attrarre i migliori talenti da quella che Petrarca chiamava “Italia mia" e da tutta l'Europa, diventando un centro di studio insigne e un esempio di quell'equilibrio tra tradizione e innovazione, stabilità e flessibilità che deve contraddistinguere ogni istituzione universitaria. Ancora oggi stupisce pensare che nelle sue aule hanno studiato o insegnato altissimi personaggi della cultura italiana ed europea quali Boccaccio, lo stesso Petrarca, Giambattista Vico o San Tommaso d'Aquino, e in tempi più recenti eminenti personalità della vita politica, come i presidenti della Repubblica De Nicola, Leone o Napolitano».
IL LEGAME CON NAPOLI
«Tra Napoli e la Spagna esiste uno stretto legame, straordinariamente fertile dal punto di vista storico, artistico e culturale». È un passaggio della Lectio magistralis di re Felipe.
«Visitare Napoli, città tanto legata alla storia della Spagna, rappresenta sempre un'esperienza intensa e suggestiva, e lo è anche per la Regina e per me in questa occasione. Il passato comune dei napoletani e degli spagnoli è servito per unirci anche nel presente in quella “parentela di cuori e di caratteri" di cui parlava lo spagnolo Baltasar Gracián nel suo Oracolo manuale ovvero l'arte della prudenza, dedicato appunto a un napoletano, il Duca di Nocera. Senza la Spagna - sostiene Felipe VI - non si può comprendere Napoli, e senza l'Italia, e concretamente Napoli, non è possibile comprendere la Spagna».
«TEATRO SAN CARLO PRIMO AL MONDO NEL SUO GENERE»
«In questa città lo splendore artistico, l'animazione politica e l'esuberanza della vita quotidiana offrivano agli spagnoli uno scenario unico, che rendeva più ricca la loro visione letteraria e umana. Uno dei migliori esempi di questo spirito è il magnifico Teatro San Carlo, il primo al mondo nel suo genere, costruito su richiesta del vostro Carlo di Borbone, ossia il nostro Carlos III, mio ascendente diretto e primo Re di Napoli, che lasciò la città per diventare Re di Spagna». Questo uno dei passaggi del discorso.
«Sovrano illuminato, mecenate delle arti e delle scienze, Carlo III costituisce un punto di riferimento senza il quale - ha aggiunto - non è possibile comprendere appieno il rapporto tra Napoli e la Spagna. Carlo III consolidò il legame tra Italia e Spagna. È per me un piacere poter esprimere oggi l'ammirazione che sento nei confronti di Carlo III».
IL RICORDO DELLE VITTIME DELLA DANA
«In questi giorni abbiamo molto forte il ricordo di Valencia e di tutti coloro che sono stati colpiti dalla Dana». Così re Felipe, a proposito dell'alluvione di Valencia. Oggi il Congresso dei deputati spagnolo ha convalidato il secondo decreto del governo comprendente aiuti per le popolazioni alluvionate di Valencia, con misure dal valore pari a quasi 3,8 miliardi di euro.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo