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Il caso
17 Dicembre 2024 - 09:01
Via Roma a Napoli
NAPOLI. L’aria di Bergamo è inquinante e carica di veleni come quella del Bangladesh, l’area più inquinata del mondo. Lo dichiarano cinquantamila studi scientifici di tutto il pianeta. L’aria e l’acqua sono due beni incommensurabili: a Napoli l’aria è cento volte migliore di quella della Padania, e l’acqua è anche quella del Serino, del Partenio, dell’Appennino campano.
Due valori che mettono una spanna in su la nostra città rispetto all’immondizia urbana della Padania, di quel Veneto che ha le acque più inquinate e velenose del globo, con arsenico e ftalati in ogni pertugio.
Ma poi ci sono certe classifiche che servono a dire che il Nord è la parte migliore dell’Italia. Che in quelle zone si vive meglio e che quindi decine di migliaia di disgraziati meridionali, magari laureati, si possono trasferire, possono vivere in quelle disgraziate lande. Dove perfino il cibo purtroppo non è quello delle zone di origine, dove l’aria è inquinata, dove la qualità della vita è come quella delle metropoli del terzo mondo.
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Quindi da una parte numeri e cifre, che non servono a definire la qualità della vita, le solite magiche equazioni del reddito, della piena occupazione, degli impianti sportivi, degli asili nido, con i soldi sottratti al Mezzogiorno dalle solite conferenze Stato-Regioni.
E poi gli osanna a sistemi sanitari costruiti con gli stanziamenti che dovrebbero essere destinati al Mezzogiorno (De Luca parla di 200 milioni di euro sottratti ogni anno al nostro sistema sanitario regionale per far fare i primi della classe a Lombardia e Veneto e Friuli).
Insomma la materia per polemizzare c’è ed è anche tanta. Basta considerare dati scientifici e i danni al bilancio statale per capire che i primati del Nord sono frutto di criteri che non badano al merito. Ma la nostra qualità della vita non la baratteremo mai con l’aria inquinata della Lombardia.
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