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La denuncia

Rubato l'albero di Natale dell'Orto Botanico

Il direttore Caputo: «In questo momento ci sentiamo molto amareggiati»

Rubato l'albero di Natale dell'Orto Botanico

È stato rubato l'albero di Natale dell'Orto Botanico di Napoli: lo rende noto il direttore dell'Orto Botanico, Paolo Caputo. «Si trattava di un bell’abete di circa 3 metri in vaso, che avevamo decorato con ciclamini e che avremmo inteso piantare in Orto dopo il periodo natalizio. L’albero è stato strappato dal vaso, trascinato fino al muro di cinta e buttato giù» spiega.

«Nel pomeriggio del 19 dicembre un gruppo di ragazzini ha tentato ripetutamente di entrare nell’Orto scavalcando il cancello, ma il personale di sorveglianza è riuscito ad evitarlo» racconta Caputo.

«Probabilmente volevano realizzare di giorno ciò che poi hanno fatto di notte:nella notte tra il 19 e il 20 dicembre, ignoti hanno segato un altro abete, stavolta più piccolo e piantato in piena terra, trascinando anche questo fino al muro di cinta e portandolo via».

Il direttore ha sporto denuncia, mentre le autorità accademiche hanno disposto un rafforzamento del servizio di sorveglianza «già oneroso per l’Ateneo». 

«L’albero tagliato verrà sostituito; l’anno prossimo il nostro albero di Natale sarà più bello. Ma non è questo il punto. - è il commento amaro - Il punto è che, nonostante tutti gli sforzi, a volte viene da pensare che sia inutile provare a raccontare alla società la biologia delle piante, la cultura del verde, la necessità di comportamenti sostenibili, quando almeno alcuni ritengono possibile introdursi in un luogo che è a tutti gli effetti un museo vivente, segare via “un reperto”, usarlo per qualche giorno a fini ornamentali e poi buttarlo».

«Il punto è che ci chiediamo cosa sarebbe successo se invece di un abete rosso fosse stata rubata o danneggiata una pianta più rara, magari custodita a scopo di conservazione e di reintroduzione in natura. - continua Caputo - In questo momento ci sentiamo molto amareggiati».

«Siamo certi tuttavia che nell’immediato futuro assorbiremo il colpo e ripartiremo più ottimisti di prima; siamo inoltre sicuri che quanto accaduto non ci farà chiudere alla società; anzi, eventi come questo ci fanno pensare che ci sia sempre maggiore necessità di diffusione della cultura e di far conoscere a tutti l’Orto botanico e le molte attività che in esso vengono svolte» conclude il direttore.

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