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l'indagine
21 Dicembre 2024 - 09:20
NAPOLI. «E allora questi se ne fottono di noi?». Un’intercettazione ambientale tra esponenti del clan Mazzarella, in cui si faceva riferimento alla “mancanza di rispetto” insita nel ferimento di Raffaele Frenna dei Quartieri Spagnoli del 5 novembre 2023 in piazza Mercato, sarebbe la chiave che ha permesso a investigatori e inquirenti di risalire al presunto autore dell’agguato: Emmanuele Marigliano, 26enne a capo di un gruppo delle Case Nuove resosi autonomo dai Contini ed entrato in contrasto con gli uomini del ras latitante Nicola Rullo.
Ma da ieri mattina, grazie ad approfondite indagini dei poliziotti della “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vice questore Luigi Vissicchio) coordinate dalla Dda, “’o nano” e i suoi sodali si trovano in carcere. Deve rispondere anche dell’aggressione ai turisti argentini al ristorante “Cala la pasta” mentre gli altri, a seconda delle varie posizioni, soltanto di detenzione di armi da fuoco e partecipazione a due stese in vico Lungo San Matteo. Nell’operazione è stata sequestrata anche droga durante le perquisizioni domiciliari.
Il tentato omicidio di Raffaele Frenna fu la conseguenza di una rissa tra 10 persone, cinque per parte, in una discoteca di Posillipo. Divisi da una struttura d’acciaio, i componenti dei due gruppi si lanciarono reciprocamente bottiglie di vetro e una di queste colpì, ferendolo alla fronte, Enzo Di Caprio, amico di Emmanuele Marigliano. Dall’altro lato c’era un cugino di Raffaele Frenna, ma non quest’ultimo che nonostante ciò diventò nella tarda serata dello stesso giorno il bersaglio di una vendetta trasversale. L’indagine ha condotto gli investigatori della Mobile individuare la base del gruppo in via Capasso, dove è stata installata una telecamera che ha immortalato diversi trasporti di armi da fuoco.
Nel mirino della Dda sono così finiti i 9 destinatari delle misure cautelari emesse ieri: oltre a Emmanuele Marigliano: il fratello Giuseppe Marigliano, 38 anni; Antonio Sorrentino, 28; Luigi Avella, 27; Angelo Esposito, 25; Renato Siotto, 23; Ovalle Jessni Ortega, 25; Luigi Mascolino, 71 (cui è contestato un solo capo per aver ricevuto una pistola); Antonio Argentino, 31enne. Mancano all’appello Avella e Argentino, per ora irreperibili, mentre sono indagati a piede libero Mario Cervasio e Giuseppe Pio Avella. Tutti da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva.
Tutto iniziò con la lite in discoteca tra persone dei Quartieri Spagnoli (tra cui i Percich) e un gruppo di amici delle Case Nuove, tra cui c’era Salvatore Forgione, cugino di Raffaele Frenna, nessuno dei quali è indagato. Una bottiglia lanciata centrò Vincenzo Di Caprio, che il giorno dopo postò una foto con la medicazione. Erano le 5; poche ore dopo due stese ai Quartieri prima dell’agguato a Frenna. Per il raid nel ristorante ai Tribunali, il 16 maggio 2022, tra gli altri è detenuto Patrizio Bosti junior. Secondo l’accusa Emmanuele Marigliano era sullo scooter con Gennaro Vitone che finì sui tavolini occupati da turisti.
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