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Appello per la libreria di via Duomo: dateci una mano a non farci andare via

Il 25 gennaio manifestazione di sostegno ai due ragazzi che hanno aperto sei anni fa lo spazio culturale

Appello per la libreria di via Duomo: dateci una mano a non farci andare via

NAPOLI. In via Duomo, sei anni fa, due giovani decisero di aprire una libreria. Un sogno che si avverava. Uno spazio dedicato alla cultura nella strada dei musei napoletani. Quel sogno oggi sta andando in pezzi. Dopo aver resistito alla pandemia e a dei furti, oggi rischiano di chiudere. «Da soli non riusciamo più ad andare avanti» dice Anna, mentre asciuga le lacrime sue e del marito «le televisioni parlano di una città invasa dai turisti, ma non è così, o almeno non entrano nei negozi ad acquistare. Noi vogliamo solo riuscire a portare avanti la nostra attività nella nostra città. I miei parenti, che da anni vivono al nord, mi dicono di lasciar perdere, abbandonare tutto e sistemarmi lì da loro. Ma noi non vogliamo andare via da Napoli, è qui che vogliamo costruire il nostro futuro, qui vogliamo crescere nostro figlio, ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno dei napoletani, non solo morale ma anche economico».

«Io ho acquistato dei regali nella loro libreria, un gesto concreto di solidarietà e vicinanza ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli questi due giovani sono un esempio positivo di un’imprenditoria sana che non vuole tagliare le proprie radici, ben salde in questa città. Loro hanno creduto in Napoli, mi chiedo se Napoli creda in loro. In occasione dei sei anni dall’inaugurazione della libreria, il 3 gennaio 2025, faremo una grande manifestazione di sostegno, mostrando il volto migliore di una città che non volta le spalle ai suoi figli. Io ho sempre sostenuto il sogno di questi ragazzi, credo fermamente che attività di questo tipo vadano aiutate, facciamolo insieme, dimostriamo che Napoli ha fame di cultura e non solo di fritture e pizzette». Questo quanto affermato da Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra.

La crisi dell’editoria è ormai un dato di fatto. A Napoli negli ultimi anni, dieci per l’esattezza, hanno chiuso oltre 10 librerie storiche. Il caso di Fiorentino, la libreria di fronte ad Architettura frequentata da Benedetto Croce, è stato uno dei csi più eclatanti. Di librerie indipendenti ne sono rimaste circa una 30ina, ma la maggior parte sono cartolibrerie, che vendono prevalentemente libri scolastici. La crisi non riguarda solo Napoli ma tutta Italia e anche se poi punti come Mondadori in Galleria lascia ben sperare «ci si rende conto che le persone non vanno solo per comprare libri ma per dischi, giocattoli e altro ha ricordato vanda.

Qualche giorno fa a Port’Alba è stata svelata una targa per ricordare l’editore Pironti ma la storica libreria è sotto sfratto. «Troppe spese, ci abbiamo provato nel nome di Tullio, ora si cede». La libreria ha ricevuto lo sfratto dai proprietari dell’immobile ed è stata costretta a chiudere. Continua dunque l’inarrestabile desertificazione di Port’Alba, dove ci sono più bar e ristoranti che librerie proprio al contrario dello scenario al quale si assisteva fino a dieci anni fa. Pironti è morto a ottantaquattro anni il 15 settembre del 2021. Ai funerali ha partecipato tanta gente, ma poi dopo la commemorazione ecco che tutti si sono dimenticati della storica libreria che ne porta il nome.

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