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San Giorgio a Cremano

Capodanno, campagna anti-botti ricorda le vittime dell'esplosione di Ercolano

Il sindaco Zinno: non possiamo permettere più che una festa si trasformi in lutto

Capodanno, campagna anti-botti ricorda le vittime dell'esplosione di Ercolano

Le giovani vittime della tragedia di Ercolano

A San Giorgio a Cremano la campagna di sensibilizzazione contro l'uso illecito di botti, voluta dal sindaco Giorgio Zinno, ricorda la tragedia avvenuta nel vesuviano poco più di un mese fa, quando, a causa dell'esplosione di una fabbrica illegale di botti e fuochi d'artificio, a Ercolano, sono morti tre giovani ragazzi. Lo slogan scelto è “I botti non fanno festa, spezzano vite".

«Un episodio che ha toccato le coscienze di tutti - ha detto Zinno - ma che deve farci riflettere profondamente e in maniera concreta mettendo fine, una volta per tutte, a questa cattiva abitudine di far esplodere i botti per dare il benvenuto all'anno nuovo. Aurora, Sara e Samuel quest'anno non festeggeranno l'arrivo del 2025 perché sono morti proprio mentre preparavano quei botti che sarebbero dovuti servire per far festeggiare in modo folle qualcun altro. Non possiamo permettere più che una festa si trasformi in lutto. In un attimo si passa da cenone di festa a strage. La vita vale molto di più di qualche minuto di botti, soprattutto se illegali e pericolosi».

«Abbiamo la necessità di promuovere un approccio responsabile e rispettoso verso il Capodanno - ha aggiunto Zinno -. Naturalmente, in questi giorni saranno intensificati i controlli sul territorio in collaborazione con le forze dell'ordine, per contrastare la vendita illegale di botti. A tutti i cittadini però chiedo di collaborare perché la sicurezza è una responsabilità condivisa e noi siamo una grande comunità che si unisce per il bene comune. Ogni botto che esplode è un rischio inutile, un potenziale pericolo per tutti: dobbiamo tutti convincerci che i botti non fanno festa, ma spezzano vite. Proteggiamo chi amiamo. Solo così daremo il benvenuto al nuovo anno e onoreremo la vita».

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