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Capodanno micidiale

Fuochi e rifiuti, sulla città una cappa di smog

Polveri sottili aumentate del 1.900%. Arpac: superamenti in 40 centraline. «Bene chi ha indossato la mascherina»

Fuochi e rifiuti, sulla città una cappa di smog

NAPOLI. Ancora ieri sulla Campania le app e i sensori per la qualità dell’aria davano dappertutto una vastissima zona rossa segno che la concentrazione di elementi nocivi era ancora altissima. Un andamento confermato anche dall’Arpac.

La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, composta da oltre 40 centraline fisse ha infatti rilevato negli ultimi giorni del 2024 fino al primo gennaio 2025 numerosi superamenti della soglia sulla media giornaliera delle polveri sottili PM10, in particolare nell’agglomerato urbano Napoli-Caserta, fino a interessare la quasi totalità delle stazioni nella giornata del 31 dicembre e del 1 gennaio.

Gli andamenti delle concentrazioni orarie di PM10 con evidenti picchi nelle prime ore dell’anno, mostrano che, anche quest’anno, è ravvisabile un significativo impatto dei cosiddetti “botti di Capodanno” sulle concentrazioni di polveri sottili. La notte di Capodanno nelle grandi città italiane, soprattutto nella prima ora dopo la mezzanotte, per gli alti valori di inquinamento dovuto ai botti potrebbe essere paragonata a un'ora in una fonderia. I sensori hanno evidenziato un'impennata di inquinamento nell'aria con un aumento del 1.900% rispetto ai valori limiti.

«Insomma, se dovessi dare un consiglio direi che indossare la mascherina da dopo il fatidico brindisi delle 24 fin quando non sarà passata, sarebbe stata una buona cosa». Così all'Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), sull'effetto-smog da fuochi e botti.

«Durante tutto l'anno - spiega - i fuochi d'artificio producono il 6% del Pm10 presente nelle città italiane, ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, quasi triplicato rispetto al normale limite giornaliero dei 50 microgrammi per metro cubo. Botti, petardi e le varie “bombe” con nomi sempre più eclatanti, inoltre, rilasciano nell'atmosfera parecchie diossine potenzialmente cancerogene. Se prendiamo in esame una singola città italiana di medie dimensioni, i fuochi d'artificio esplosi nella sola notte di Capodanno producono emissioni nocive pari a quella dell'attività annuale di 120 inceneritori di rifiuti. E le sostanze liberate in atmosfera possono ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida e inquinare i terreni, le falde acquifere, i laghi e i fiumi».

C'è poi il tema dei rifiuti quelli prodotti dai botti esplosi e quelli andati a fuoco per colpa dei botti. E parlando di rifiuti Vanda de Lucia, del comitato Per Posillipo ha già segnalato che su via Posillipo ci sono ancora batterie lasciate direttamente per strada e che la fantomatica pulizia straordinaria che avrebbe dovuto riguardare, nel periodo natalizio, proprio la strada percorsa giornaliermente da centinaia di turisti, non c’è mai stata.

«C’è stato addirittura che ha fatto pulizie nel proprio giardino e lasciato sul marciapiede tutti gli sfalci costringendo i residenti a camminare per strada. Per un miracolo non hanno rpeso fuoco creando una barriera di fiamme. Ma dove sono gli ispettori ambientali? Non si riesce a capire perchè in questo quartiere nessuno si prenda mai la briga di far rispettare le leggi».

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