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Beni archeologici
04 Gennaio 2025 - 09:33
NAPOLI. Il recente inizio dei lavori di bonifica-recupero, in favore del complesso archeologico “Carminiello ai Mannesi”, dopo che per trent’anni l’area era stata alla mercè di una edilizia selvaggia imposta tra l’indifferenza generale, appropriandosi dell’intera piazza, innalzandovi un alto muro di recinzione, sottraendo suolo pubblico, per farne un garage, ha riscritto una vergognosa pagina cittadina.
Visitatori e curiosi si sono visti, ogni giorno, per anno,costretti a sbirciare da un cancello permanentemente chiuso, dopo aver cercato di “bypassare” sedie e tavolini di bar e ristorantini, che continuano a cingere tutt’intorno l’area archeologica, quasi a “nasconderla”. La stessa che, nel 1993, venne sottoposta a sequestro giudiziario e affidata alla Soprintendenza Archeologica di Napoli, per la sua tutela.
Ma di risultati concreti, specie in termini di fruibilità, nemmeno l’ombra. Intanto, come si diceva, nell’ambito degli interventi previsti e finanziati con i fondi della Programmazione ordinaria del Ministero della Cultura, destinati alle aree archeologiche del territorio di competenza, si sono avviati i lavori previsti all’interno del sito archeologico di Carminiello ai Mannesi, dove si starebbe procedendo alla rimozione della rampa e delle colmate, effettuate tra gli anni ‘60 e ‘80 del secolo scorso, funzionali, all’epoca, alla realizzazione di un parcheggio abusivo.
L’intervento, che si prefigge di recuperare le quote antiche di calpestio dello stenopos, presente a ovest dell’insula, che inglobava un piccolo impianto termale, risulta fondamentale ai fini della progettazione dei nuovi percorsi di visita del monumento. In questa fase si procederà anche all’apertura del nuovo varco di accesso all’area archeologica con la collocazione del nuovo cancello, prima tappa per rendere visibile dall’esterno il monumento.
La progettazione in corso prevede infatti la demolizione dell’attuale muro di cinta e la sostituzione con una recinzione in metallo e un innovativo e suggestivo impianto di illuminazione. Parallelamente, è prevista anche l’ultimazione dei lavori di pulitura, consolidamento e restauro degli intonaci, conservati all’interno dell’ambiente cosiddetto repubblicano di cui è stato effettuato il restauro del pavimento a mosaico con motivo a canestro.
Nell’ambito del finanziamento, è prevista anche la prosecuzione degli interventi di svuotamento e restauro dei dolia, conservati nella cella vinaria della villa romana di Caius Onlius Ampliatus di Ponticelli. Si volterà davvero pagina? Si registreranno le premesse, per una ridisegnazione del complesso e, quindi, dell’intera zona, come attrattore culturale e turisticosociale?
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