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GLI AUMENTI
07 Gennaio 2025 - 09:00
Giovanni Berritto, Giovanni Sgambati, Raffaele Amore
NAPOLI. Primi mesi con una nuova stangata in arrivo per le famiglie nei primi mesi del 2025. Le tensioni politiche internazionali, gli aumenti dei costi energetici e le difficoltà legate ai cambiamenti climatici continueranno ad influenzare la spesa dei cittadini della Campania che toccheranno vari comparti.
È di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’aumento di oltre il 18,2 per cento delle tariffe dell’energia elettrica per il primo trimestre 2025 per i clienti vulnerabili (che fa temere anche per l’andamento delle tariffe sul mercato libero). Inoltre, a far crescere la preoccupazione sul fronte del gas (i cui costi si mantengono ancora su livelli notevolmente più elevati rispetto a prima della guerra), è proprio la scadenza degli accordi russo-ucraini per il trasporto del gas.
Alla luce di questa situazione, che rischia di trascinare verso la crescita diverse voci di spesa, l’Osservatorio di Federconsumatori calcola che, nel nuovo anno, si prospetta un aggravio di oltre 912,20 euro annui a famiglia. La stangata in arrivo con il nuovo anno si abbatterà su una situazione già compromessa dai continui rincari registrati negli ultimi anni, che hanno determinato modifiche nelle abitudini di consumo e rinunce.
A rilevarlo, Federconsumatori che si sarebbe aspettata una manovra più incisiva, soprattutto dal punto di vista del sostegno alle famiglie e alla lotta alle crescenti disuguaglianze. Misure che il Governo, come sottolinea Giovanni Berritto di Federconsumatori Campania, avrebbe potuto finanziare attraverso l’intervento sulla tassazione degli extraprofitti e sul contrasto all’evasione fiscale per finanziare la sanità pubblica.
«Siamo preoccupati perché i maggiori costi potrebbero subire l’effetto trascinamento verso altri prodotti, fino a pesare sul carrello della spesa che cresce del +2,5 per cento rispetto al +1 di settembre con rincari sostenuti sul nucleo familiare composto soprattutto da una sola persona e da fasce deboli».
Quanto inciderà in inciderà in Campania il 2025 in una situazione già compromessa dalla crisi? «A gennaio soldi in più in busta paga non ce ne saranno: la conferma del cuneo fiscale non farà altro che consolidare quello che già c’è. Solo questo intervento, seppur importante, non aiuta a recuperare la perdita di potere d’acquisto dei salari», osserva Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania.
«È qui che abbiamo due indicatori forti: un forte aumento della povertà che è conseguente dopo il decreto Inclusione che già incide sulla spesa sanitaria, soprattutto da chi è a cassa integrazione guadagni e chi lotta in aziende in crisi e stanno affrontando vertenze complicate per la cui soluzione continueremo con ulteriori scioperi. Si vuole evitare la piazza? Si dia una risposta ai lavoratori con i contratti scaduti e a chi lavora in maniera precaria, come ha sottolineato il Capo dello Stato la vigilia di Natale».
Intanto Cia Agricoltori Campania lancia a cavallo del nuovo anno un forte messaggio: Lo fa attraverso il presidente dell’organismo campano, Raffaele Amore: «Sia messa la filiera agricola centrale nei programmi del Governo attraverso un percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche. A livello europeo e nazionale si è aperta una fase in cui le regole di bilancio segnano un cambio di paradigma, con l’esigenza non più rinviabile degli Stati di intraprendere decise politiche di riduzione dei deficit. Ma proprio perché ci attende un lungo percorso di aggiustamento con meno soldi, come dimostra la manovra di Bilancio, Cia chiede alle istituzioni un utilizzo più mirato, efficace ed efficiente dei fondi, immaginando anche una razionalizzazione dell’attuale platea di beneficiari della Pac per favorire una più equa e giusta redistribuzione delle risorse a disposizione. Altrimenti in Campania si andrà verso l’abbandono delle aree interne, la perdita del presidio sul territorio, la scomparsa di biodiversità e paesaggio, la fine del Made in Italy agroalimentare».
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