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Al Sannazaro

Sangiuliano presenta il suo nuovo libro a Napoli, c'è anche Arianna Meloni

Folla per l'ex ministro: «Ho ripreso con grande entusiasmo a fare il giornalista»

Sangiuliano presenta suo nuovo libro a Napoli, c'è anche Arianna Meloni

Gennaro Sangiuliano

«Per me è una grandissima emozione, ho ripreso a fare il giornalista con grande entusiasmo». Lo ha detto l'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presentazione del suo libro "Trump - La Rivincita", in corso al Teatro Sannazaro di Napoli, dove è presente anche, Arianna Meloni, capo della segreteria politica di Fratelli d'Italia e sorella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

«Avevo chiamato Mondadori a settembre, dicendo che Trump avrebbe vinto le elezioni, non tutti mi hanno creduto», ha aggiunto Sangiuliano. 

Sul palco, con Sangiuliano, siedono il sindaco di Napoli e presidente dell'Anci Gaetano Manfredi, il direttore del “Mattino" Roberto Napoletano e la giornalista Giovanna Botteri

Presenti in platea tra gli altri il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Pina Castiello, oltre ad esponenti di Fratelli d'Italia come Sergio Rastrelli, Antonio Iannone, Michele Schiano di Visconti, e il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt.

Sangiuliano ha voluto anticipare che «domani, 14 gennaio, posterò sui social una fotografia, perché quando sono stato in Giappone per affari ministeriali, e credo di essere stato l'unico ministro occidentale ad averlo fatto, ho portato un mazzo di fiori sulla tomba di Yukio Mishima. Domani sono 100 anni dalla nascita di questo gigante della letteratura mondiale». 

«CONDANNO PUTIN, MA LA RUSSIA È POTENZIALE ALLEATO DELL'OCCIDENTE»

«C'è uno scontro di due concezioni, scontro epocale e storico di questo momento. Io condanno l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, però dico attenzione: la Russia per storia, per appartenenza e per religione cristiana, è un potenziale alleato dell'Occidente, non soltanto è europea da un punto di vista geografico perché l'Europa va da Lisbona fino agli Urali, ma c'è un senso storico». Così l'ex ministro della Cultura.

«C'è una comunanza e una base storica. Il nostro avversario, e Trump lo sa bene, è la Cina. Biden ha fatto delle cose ottime però poi ha perso perché non ha saputo parlare alle coscienze, la vittoria di Trump ci rimarca una volta di più la distanza che si è creata nel mondo occidentale tra la gente comune e delle elite micro ristrette che abitano nelle cosiddette ztl e pensano di poter dettare un orientamento prevalente, una pedagogia dell'essere, insegnando quotidianamente come devi essere, pensare, vestire e mangiare. Questo è stato respinto, perché la gente vuole essere libera», ha concluso Sangiuliano.

«PATRIOTTISMO BASE COMUNE TRA MELONI E TRUMP»

«Arianna è una carissima amica, ha un significato importante che io non sottovaluto e mi ha fatto molto piacere». Così Sangiuliano sulla presenza del capo della segreteria politica di Fdl, Arianna Meloni. Alla presentazione del libro ci sono le diverse anime della destra napoletana, che si sono intrattenute a parlare con Meloni.

Parlando con i cronisti, Sangiuliano è tornato sul tema al centro del suo libro, la rielezione di Donald Trump e il rapporto tra Trump e Giorgia Meloni. «Tra loro c'è una base ideale comune. Meloni si autodefinisce patriota, giustamente, e anche Trump fa appello alla categoria del patriottismo. La categoria del patriottismo consente di superare la conflittualità di classe. Noi siamo una comunità, tutti quanti insieme abbiamo una memoria collettiva che è la memoria dell'appartenenza alla stessa nazione e allo stesso popolo. E questa categoria filosofica del patriottismo è importante ed è una base comune tra la Meloni e Trump». 

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