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Il caso

Pronta la mobilitazione contro la chiusura del cinema Metropolitan

Borrelli: si mandano per strada decine di lavoratori in piena stagione

Pronta la mobilitazione contro la chiusura del cinema Metropolitan

Il cinema Metropolitan in via Chiaia

NAPOLI. Non aveva debiti, ma la speculazione ha deciso lo stesso di far saltare un presidio culturale a Napoli. Si tratta dello storico cinema al centro cittadino Metropolitan che la banca San Paolo, proprietaria dell’immobile, ha deciso di chiudere e vendere pur essendo stato messo un vincolo dal Ministero della Cultura e non essendo stato reso noto il nuovo acquirente.

«Si mandano per strada decine di lavoratori in piena stagione - dichiarano il deputato Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che da anni si battono per difendere i luoghi della cultura in città - dopo un anno e mezzo di incertezze e opacità. Aspettiamo che il Ministro Giuli batta un colpo».

«La chiusura del cinema Metropolitan rappresenta l'ennesimo grave vulnus alla storia e alla cultura di Napoli. Oggi oltre alle saracinesche abbassate della sala cinematografica si apprende del licenziamento di dieci dipendenti» ha detto Gennaro Capodanno presidente del Comitato Valori collinari, che, sulla piattaforma change org, ha promosso anche una petizione per dire no alla chiusura del cinema Metropolitan, petizione, che ha già raccolto circa 2.200 firme.

«Per quanto riguarda il nostro impegno, dal punto di vista delle competenze urbanistiche, faremo in modo che qualsiasi destinazione d'uso verrà data al Metropolitan sia compatibile con la sua vocazione e con il vincolo culturale. Ovviamente il nostro auspicio è che l'attività oggi in essere, possa continuare, ma non dipende da noi» ha ricordato il sindaco Gaetano Manfredi che ha poi ricordato che «esiste una questione legata alla proprietà rispetto alla quale la competenza non è del Comune ma del Demanio. Ho sottoposto la questione all'Agenzia del Demanio per valutare se il trasferimento di proprietà avvenuto negli anni 60 sia dal punto di vista giuridico consolidato e quindi se si possa oggi revocare o intervenire. Il Demanio sta facendo gli approfondimenti, ma non credo sia facile ribaltare quanto fatto 70 anni fa».

Intanto arriva l’assicurazione che al posto del cinema non ci sarà alcuna sala bingo o supermercato. «Ma è noto che l’immobile necessiti di importanti lavori di ristrutturazione - hanno specificato da Intesa San Paolo- La liberazione dei locali è il primo passo per consentirne il trasferimento della proprietà ed avviare il processo amministrativo che possa portare il Cinema Metropolitan verso l’auspicata rinascita che merita».

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