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Camorra
17 Gennaio 2025 - 08:00
Nella foto la sede del parlamento europeo a Strasburgo; nel riquadro il ras Antonio Delli Paoli, detto “’o pullastrello”
STRASBURGO. Chiede la revisione del processo, ma istanze e ricorsi anche in sede europea finora sono caduti nel vuoto. Così Antonio Delli Paoli, 75enne boss della camorra casertana con una condanna all’ergastolo sulle spalle, durante le feste di Natale ha pensato a un gesto eclatante.
Non è rientrato in carcere dopo un permesso premio concessogli dal 26 dicembre, ricomparendo l’altro ieri pomeriggio davanti al Parlamento Europeo a Strasburgo per incatenarsi in segno di protesta. È evidente che non voleva proseguire la latitanza, tant’è vero che ha fornito subito le proprie generalità esatte agli agenti della Gendarmerie.
Nel frattempo gli investigatori della Sisco di Napoli (dirigente Massimiliano Russo) e della Squadra Mobile della questura di Caserta (dirigente Dario Mongiovì) lo avevano localizzato in Francia. Lui però ha fatto tutto da solo, sostanzialmente consegnandosi. Ora si trova in un istituto di pena transalpino in attesa dell’estradizione in Italia.
Mentre resta in piedi l’inchiesta della Dda per favoreggiamento, al momento contro ignoti, sospettando gli inquirenti che qualcuno lo abbia aiutato per il viaggio a Strasburgo. La breve latitanza di Antonio Delli Paoli detto “Pullastriello”, ras del clan dei “Quaqquaroni” di Marcianise legati alla Nuova Famiglia (o Nuova Fratellanza) degli anti cutoliani, è finita a Strasbrugo, precisamente in All des Droits de l’homme, davanti all’ingresso della Corte europea per i diritti dell’uomo.
Si era incatenato e la sua presenza nella piazza ha subito attirato l’attenzione dei poliziotti francesi, che l’hanno liberato in pochi minuti, immobilizzato e portato via. Mancava all’appello dal 30 dicembre, quando sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Carinola in cui stava scontando la pena dell’ergastolo. Nei suoi confronti la procura generale presso il tribunale di Napoli aveva emesso nei suoi confronti un mandato d’arresto europeo.
Antonio Delli Paoli è detenuto dal 12 febbraio 1994 in quanto sottoposto alla pena definitiva dell’ergastolo per omicidio aggravato dal metodo mafioso. Si tratta di uno storico esponente del clan Piccolo, noto negli ambienti criminali come il gruppo dei “Quaqquaroni” di Marcianise, dove per circa un ventennio, dal 1986 al 2007, è andata avanti la guerra tra due opposte fazioni criminali per il predominio sul territorio: i Belforte, i “Mazzacane” di estrazione cutoliana, e appunto, i “Quaqquaroni” collegati alla Nuova Famiglia, dai nomi dei leader attorno alle quali si aggregavano i rispettivi accoliti.
Il predominio della Nco inizialmente era stato contrastato proprio da Delli Paoli, detto “’o Pullastriello”. In questo contesto si inserisce l’omicidio di Salvatore Ruocchio avvenuto ad Ardea, in provincia di Roma, il 27 giugno del 1990, fatto per il quale Delli Paoli è stato condannato alla pena dell’ergastolo nel 1993 dalla Corte di assise di appello di Roma. Dopo anni di ininterrotta detenzione e lontano dalla ribalta della cronaca, il ras Delli Paoli è tornato a far parlare di sé.
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