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Il caso
17 Gennaio 2025 - 18:14
Il programma "Storie Italiane" su Rai 1, condotto da Eleonora Daniele, ha riacceso i riflettori su un caso che ha scosso profondamente la comunità di Castellammare di Stabia: l’arresto di un’insegnante di sostegno accusata di abusi e violenze su minori. La trasmissione ha ospitato in esclusiva Teresa Esposito, ex coordinatrice del plesso scolastico coinvolto, la quale ha voluto chiarire alcuni aspetti della vicenda e le dichiarazioni che avevano suscitato polemiche nei giorni scorsi.
In particolare, la Esposito ha voluto precisare che le sue affermazioni riguardo alle mamme che avrebbero detto "bugie" non si riferivano ai racconti sui presunti abusi della collega, ma piuttosto al fatto che le stesse madri avevano insinuato che lei fosse a conoscenza di quanto stava accadendo. «Io non ero a conoscenza dei fatti, non ho mai visto atteggiamenti strani da parte dell'insegnante», ha dichiarato con rassegnazione.
La coordinatrice ha raccontato di un incontro con i genitori il giorno dell’aggressione, durante il quale chiese la visione di alcune chat. «Mi dissero che erano stati dai carabinieri e non potevano mostrare nulla. Ho creduto a quello che mi avevano raccontato e ho detto solo di fare attenzione a non trasformare la professoressa in vittima», ha spiegato. Questo episodio ha evidenziato, secondo la Esposito, una mancanza di fiducia nei suoi confronti, che l’ha profondamente ferita.
Sollecitata a dare un giudizio sulla condotta dell’insegnante, Teresa Esposito ha affermato di non aver mai notato comportamenti sospetti. «Avendo la responsabilità del plesso, io giravo per le aule, non ho mai visto la docente in nessuna stanzetta. Abbiamo una sala computer, ma i bidelli non hanno mai visto nessuno. Siamo basiti da ciò che sta uscendo fuori», ha continuato.
Inoltre, ha rimarcato come la docente fosse apprezzata dalle famiglie: «La collega non sembrava una persona così come descrivono i giornali e non poteva avere una chat con gli studenti senza permesso. È venuta qui l'anno scorso come supplente, è stata ben accettata dalle mamme, anzi le hanno regalato fiori e una delle mamme ha scritto anche una relazione in cui diceva che voleva la docente vicino al figlio mandando via un collega che era lì da anni. Come potevamo avere il sospetto che non lavorasse bene? Nemmeno le mamme, che seguono i figli a casa, hanno avuto sentore. Io dico: ma volete guardare queste chat? Noi come facevamo a sapere che ci fossero?».
Infine, Teresa Esposito ha concluso il suo intervento con una nota di profonda tristezza e impotenza: «Ho un dolore dentro. È stata una delusione non essere stata informata come hanno sempre fatto. Sono addolorata per i ragazzi, è una sconfitta per tutti. È una cosa molto più grande di noi. Pensiamo a come stiano i ragazzi; io non dormo la notte al solo pensiero di quelle cose che sono venute fuori». «Cosa avrei fatto se avessi saputo? Come avrei guardato i miei nipoti in faccia sapendo che una docente fa questo sui minori… sarei un orco» ha concluso.
Il caso continua a suscitare forti emozioni e preoccupazioni all’interno della comunità, lasciando incertezze e domande senza risposta riguardo alla sicurezza dei più vulnerabili nelle scuole.
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