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21 Gennaio 2025 - 09:02
NAPOLI. Fiamme e paura in pieno centro storico. È un raid dai contorni a dir poco misteriosi, quello consumatosi sabato sera in via Marchese Campodisola, a due passi da piazza Bovio, dove ignoti hanno fatto esplodere un ordigno artigianale davanti a una delle vetrate della sede che ospita gli uffici sociali della compagnia di navigazione Grimaldi. Lo scoppio è stato potente, tanto da essere sentito anche a decine di metri di distanza, oltre che da numerosi passanti e residenti. Per fortuna e questa è la buona notizia nessuno si è fatto male e non sono stati registrati danni alla struttura: la blindatura dei vetri ha permesso di evitare il peggio.
L’allarme è scattato sabato intorno alle 23, in piena notte, e i primi a intervenire sulla scena sono stati i militari della guardia di finanza, seguiti a stretto giro dai vigili del fuoco per i rilievi tecnici di routine. Le indagini sul caso sono intanto già partite e sono condotte dalla Digos. Gli inquirenti non escludono al momento nessuna pista: dall’intimidazione a fini estorsivi al teppismo, passando per il terrorismo. Nella zona di piazza Bovio e, più in generale, del centro storico sono presenti ancora oggi numerosi clan, ma anche centri sociali che già in passato hanno dimostrato di non disdegnare gesti eclatanti del genere. In quest’ultimo caso sarebbe però ancora tutto inquadrare l’eventuale movente. Un aiuto potrebbe comunque arrivare da qui ai prossimi giorni dall’analisi delle immagini registrate da alcune telecamere della zona, comprese quelle degli uffici della compagnia di navigazione, puntate proprio in direzione del punto in cui è avvenuto lo scoppio.
L’ultimo episodio “simile” risaliva a fine dicembre ed era avvenuto nel quartiere Secondigliano. A finire nel mirino la rivendita di biglietti “Tikketteria” che aveva subito il danneggiamento dell’ingresso. Sull’accaduto indaga adesso la polizia di Stato che, interrogata la titolare dell’attività, aveva subito fatto scattare i primi accertamenti. La strada in cui si è consumato l’attentato, via Giovanni Diacono, si trova a due passi dal rione Berlingieri, una delle storiche roccaforti del clan della Vanella Grassi, gruppo criminale in perenne espansione nonostante le decine di arresti subiti negli ultimi anni. E proprio l’intimidazione di fine anno potrebbe essere maturata nell’ambito di questa strategia.
A giugno scorso era stato infatti arrestato Lugi Carella, detto “Giggino ’a gallina”, fedelissimo della capoclan Maria Licciardi, attualmente detenuta al 41 bis. Proprio la cattura di Carella, arrestato per mafia e racket, potrebbe aver innescato un vuoto di potere nel quale gli uomini della Vanella Grassi sembrano avere tutta l’intenzione di insediarsi. Da qui il possibile movente del raid di via Diacono: conquistare nuovi spazi criminali, mettendo sotto scacco i commercianti del quartiere. La pista investigativa più battuta, neanche a dirlo, resta dunque quella che conduce a una “bussata” finalizzata all’imposizione del racket, attività nella quale i “Girati” sono da sempre molto attivi.
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