I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Napoli, per un ammontare di oltre 640mila euro, nei confronti di una società attiva nel settore alberghiero e del suo rappresentante legale, per il reato di omessa dichiarazione di cui all'articolo 5 del decreto legislativo numero 74/2000. Le indagini sono nate dagli esiti di una verifica fiscale eseguita dai finanzieri della compagnia di Ischia nei confronti della predetta società. La struttura ricettiva, con annesso stabilimento balneare, operante nel pieno centro di Ischia e caratterizzata nel tempo da un'elevata qualità di servizi offerti e da un ingente afflusso di clientela, avrebbe improntato la propria attività ad un reiterato ricorso 'al nero' mediante una contabilità ufficiale carente e frammentaria e ad un utilizzo sistematico e distorto di denaro contante per l'acquisto di beni in assenza di fatturazioni passive. I ricavi venivano occultati al fisco con un particolare modus operandi. La contabilità 'in nero' era custodita in un pc, celata in un file di backup. Lo stesso ha fatto emergere gli effettivi incassi non contabilizzati. La frode, dunque, sarebbe stata portata avanti mediante l'occultamento dei corrispettivi incassati ma non registrati attraverso l'utilizzo del gestionale aziendale, con il quale si è potuto procedere ad una ricostruzione puntuale della realtà economica e finanziaria del soggetto giuridico. Il quadro indiziario ha permesso di richiedere e ottenere il sequestro preventivo emesso nella forma diretta e per equivalente fino a concorrenza della somma evasa, oltre 640mila euro. Pertanto, sono state cautelate disponibilità finanziarie in capo all'indagato nonché quote sociali ed unità immobiliari in provincia di Napoli.
ECCO L'ALBERGO FINITO NEI GUAI
È l’Hotel Conte, albergo ubicato in pieno centro a Ischia in via Roma, l’albergo finito nel mirino della Guardia di Finanza la cui attività investigativa ha indotto il gip a firmare una misura cautelare pari a 640.000 euro tra disponibilità finanziarie e immobiliari in capo all’amministratore. Più di preciso, l’indagine riguarda la società SC che per l’appunto gestiva fino a dicembre 2023 la struttura ricettiva, società che avrebbe di fatto avuto una contabilità parallela con la quale generava “nero” con annessa evasione al fisco. Nel frattempo l’albergo ha cambiato gestione e proprietà e nessun addebito nell’indagine in corso afferisce chi è subentrato nel 2024.
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