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Riforma della giustizia
25 Gennaio 2025 - 11:02
Protesta dei magistrati alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario a Napoli al momento dell'intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. I magistrati hanno lasciato il Salone dei Busti di Castel Capuano, dove si tiene la cerimonia, mostrando una copia della Costituzione in segno di protesta contro la riforma della giustizia.
«Sono un ex magistrato, ho visto morire colleghi, ho seguito processi sulle brigate rosse. Non si può pensare che il mio obiettivo sia l'umiliazione della magistratura», ha detto il ministro Nordio, in risposta alla protesta dell'Anm. «Si tratta di una riforma solo tecnica. È stucchevole la rievocazione di Falcone che era favorevole alla separazione delle carriere».
Assente alla cerimonia il procuratore Nicola Gratteri. «La protesta decisa dall'Associazione Nazionale Magistrati sarà attuata in tutte le sedi di Corte d'appello, in tutte le inaugurazioni di anno giudiziario che contestualmente vengono fatte oggi in tutte le Corti d'appello. Tutte le manifestazioni, le proteste democratiche, sono legittime, devono essere fatte. Anzi dico che l'ANM sinora è stata molto timida rispetto anche ad altre riforme», ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli, ad Agorà Weekend su Rai Tre.
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«Penso che debba essere la politica a dimostrare di voler dialogare e ragionare. Se questo non c'è... Non parlo di scontro. Noi siamo qui tranquilli sereni, stiamo lavorando, con gli strumenti che il legislatore ci dà. Però è ovvio che ci devono consentire, come per tutti i cittadini, di poter protestare e contestare". Dunque "personalmente non andrò all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Resto qui in ufficio a lavorare perché non ritengo utile la mia presenza, dato che nel corso di tutto questo tempo, mesi e anni, nessuno ha chiesto e ha voluto un confronto per discutere sul piano pratico, tecnico e giuridico della riforma. Quindi andare lì a sentire lo stesso discorso fatto ieri, fatto in televisione ieri sera o fatto l'altro ancora, non ne vale la pena».
Toccare l'ordine giudiziario significa toccare uno dei tre poteri dello Stato, modificare l'assetto costituzionale della giurisdizione è un danno per i cittadini nell'interesse dei quali noi cerchiamo di ottenere attenzione". Lo ha affermato Paola Cervo, componente del Comitato direttivo centrale dell'Anm, all'esterno di Castel Capuano, a Napoli, dove le toghe stanno protestando silenziosamente e dove a breve inizierà la cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario alla presenza del ministro della Giustizia, Nordio. "La riforma viene veicolata con slogan - ha aggiunto - ci si limita a parlare della separazione delle carriere e si distoglie lo sguardo dal fatto che la separazione delle carriere non risolverà nessuno dei problemi che sperimentiamo quotidianamente in aula. Si dimentica inoltre di parlare di cosa accadrà al Csm che viene sdoppiato, ci si dimentica di dire che la politica assumerà il potere di decidere i nostri procedimenti disciplinari con una rottura frontale della separazione dei poteri e non è quello che i costituenti ci hanno consegnato". E dunque oggi i magistrati iscritti all'Anm protesteranno lasciando l'aula di Castel Capuano quando prenderà la parola il ministro. "Sotto l'ombrello della Costituzione e con la Costituzione in mano oggi noi protestiamo - ha ribadito Cervo - Usciremo dalla sala perché siamo stati disponibili ad ogni possibile occasione di confronto, tavolo tecnico e iniziativa ma non siamo mai stati ascoltati per una scelta legittima politica che però mette a repentaglio l'ordine costituzionale dei poteri dello Stato".
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