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SANTA MARIA CAPUA VETERE
26 Gennaio 2025 - 09:37
Il consigliere regionale Giovanni Zannini
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Una testimonianza sulla tentata estorsione all’imprenditore Pasquale Campoli da parte di Francesco Tiberio La Torre, cugino del boss Augusto. È quella resa dal consigliere regionale Giovanni Zannini ai giudici della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’esponente politico nei mesi scorsi aveva denunciato e fatto arrestare La Torre e ha raccontato che nel maggio dello scorso anno il cugino del boss Augusto aveva chiesto 50mila euro a Campoli, imprenditore vicino al consigliere regionale, a titolo di risarcimento per il fatto, secondo lo stesso La Torre, che Zannini non lo aveva difeso adeguatamente come avvocato. Se ciò non fosse avvenuto, La Torre avrebbe sparato a Zannini.
Campoli riferì l’accaduto al politico che lo invitò a recarsi assieme al padre dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Zannini ha ricordato di aver difeso, come avvocato penalista, Francesco Tiberio La Torre, «fino poco dopo il 2015, quando sono stato eletto per la prima volta consigliere regionale. Poi sono nate divergenze sulla linea difensiva da tenere. Lui pensava si potesse puntare all'assoluzione, io invece sostenevo che bisognasse tenere una linea difensiva chiara in processi penali già chiusisi con condanne ad altri imputati e gli avevo suggerito un’ammissione di colpa con richiesta di abbreviato per cercare di evitare così l’ergastolo».
Per questo Zannini venne aggredito dal figlio di La Torre, Antonio, sempre per divergenze sulla linea difensiva del padre «a suo dire non adeguata. Poi con il tempo abbiamo chiarito tanto che ci sentivamo per messaggio e mi sembrava orientato a intraprendere una vita diversa da quella del padre» ha sottolineato il politico.
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