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Airola

Rissa tra detenuti nel carcere minorile, ferito un agente

La denuncia del Sappe: clima di tensione oramai consolidato

Rissa tra detenuti nell'Ipm, ferito un agente

L'Ipm di Airola

Il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, denuncia un «grave episodio di violenza» nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento, dove due gruppi di detenuti si sarebbero scontrati creando il caos all'interno dell'istituto. Una decina i detenuti coinvolti, mentre un poliziotto è rimasto ferito a un ginocchio.

«Sedie che volavano, tavoli ribaltati, porte danneggiate, un appartenente alla polizia penitenziaria che per sedare la rissa ha riportato dei traumi guaribili in sette giorni - racconta Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale campano per il settore minorile del sindacato -. Tutto questo avveniva mentre i detenuti si trovavano lei locali della mensa per la consumazione del pasto».

Il sindacalista denuncia che «il clima di tensione all'interno dell'istituto caudino è ormai consolidato e la direzione pare aver perso il controllo sulla gestione dei detenuti, accondiscendendo e accontentando ogni richiesta. Spesso scintille tra detenuti vengono spente dagli uomini della polizia penitenziaria prima che possano portare ad eventi di questo tipo, ma è grave che il poliziotto che è stato colpito involontariamente durante la rissa, pur avendo riportato un forte trauma al ginocchio che gli impediva di deambulare correttamente, non sia stato accompagnato in ospedale ma sia dovuto andare, con molte difficoltà, con il proprio mezzo e in completa autonomia, nel più vicino nosocomio, a Sant'Agata De Goti, configurandosi così una grave omissione da parte del datore di lavoro che ha sottoposto ad ulteriori rischi il malcapitato». 

Il Sappe annuncia che «segnalerà questa grave mancanza agli uffici della procura di Benevento per i rilievi del caso». Alla direzione del carcere chiede una «presa di coscienza e un cambio repentino di gestione volto a una organizzazione meno pericolosa e più efficace in grado di garantire uno standard di sicurezza adeguato a una struttura penitenziaria, senza scelte approssimative che diano il senso delle regole alla popolazione detenuta».

Infine, fa presente che «nonostante fossero iniziati i lavori di ristrutturazione, con spazi sempre più ristretti e meno sicuri, continuano ad arrivare detenuti, al contrario di quanto previsto da tempo: era stato annunciato un notevole taglio della popolazione detenuta in concomitanza con l'inizio dei lavori, cosa mai avvenuta».

Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria, esprime vicinanza ai poliziotti di Airola e torna a sollecitare interventi normativi per meglio regolamentare l'ordinamento penitenziario: «anche il settore della giustizia minorile può e deve essere rimodulato, a cominciare dalla eliminazione della previsione che i giovani adulti fino al compimento del 25esimo anno di età possano permanere negli Ipm, condizione questa che è una delle ragioni principali dell'attuale ingovernabilità delle carceri minorili».

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