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Il verdetto
07 Febbraio 2025 - 08:47
Nei riquadri gli imputati Vincenzo Masiello “Cucù”, Antonio Esposito “’o pallino”, Carmine Furgiero “’o pop”, Eduardo Saltalamacchia e Luigi Furgiero
NAPOLI. Fiumi di droga e agguati per controllare il monopolio dello spaccio ai Quartieri Spagnoli, arriva la prima stangata giudiziaria per ras, affiliati e gregari del cosiddetto clan a tre teste, vale a dire la holding mafiosa capeggiata dalle famiglie Masiello, Esposito e Saltalamacchia.
Ieri sera è arrivata la sentenza del gup Aufieri del tribunale di Napoli e quella che ne è venuta fuori è stata una vera mazzata, con pene per tutti gli imputati superiori a quelle richieste dalla pubblica accusa. Complessivamente il giudice del rito abbreviato a disposto 45 condanne, per un totale di oltre 540 anni di carcere.
Queste, nel dettaglio, le pene inflitte agli imputati: Richard Ronald Agyen, 11 anni e 6 mesi; Gaetano Avoletto, 14 anni e 10 mesi; Gennaro Avoletto, 14 anni e 10 mesi; Antonio Boccia, 5 anni; Ciro Burraccione, 15 anni e 8 mesi; Lorenzo Cangiano, 14 anni e 10 mesi; Massimo Capasso, 11 anni e 1 mese; Dario Catalano, 5 anni; Stefano Chiantese, 8 anni; Roberto Ciotola, 9 anni; Giovanni Civitelli, 11 anni e 1 mese; Michele D’Alessandro, 8 anni e 8 mesi; Vincenzo D’Avino, 8 anni e 8 mesi; Giancarlo De Gaetano, 5 anni e 4 mesi; Mariano Delle Rosse, 9 anni e 6 mesi; Antonio Esposito, 20 anni; Gaetano Esposito, 11 anni e 1 mese; Carmine Furgiero, 20 anni; Luigi Furgiero, 20 anni; Luigi Gaudino, 12 anni e 6 mesi; Giuseppe Iaselli, 8 anni e 4 mesi; Emanuele Irollo, 13 anni e 4 mesi; Maria Lo Vasco, 14 anni e 10 mesi; Emanuele Marinelli, 9 anni e 6 mesi; Domenico Masi, 4 anni e 8 mesi; Antonio Masiello, 14 anni e 10 mesi; Ciro Masiello, 12 anni; Gennaro Masiello, 9 anni e 10 mesi; Gaetano Masiello, 14 anni e 10 mesi; Luciano Masiello, 5 anni e 6 mesi; Vincenzo Masiello, 20 anni; Vincenzo Massa, 14 anni e 10 mesi; Salvatore Mazzocchi, 10 anni e 2 mesi; Elio Papi, 12 anni; Arturo Picco, 13 anni e 4 mesi; Antonio Pomidoro, 14 anni e 10 mesi; Maurizio Provenzano, 14 anni e 10 mesi; Carmine Pugliese, 8 anni e 10 mesi; Giovanni Punzo, 12 anni e 2 mesi; Alessandro Romano, 14 anni e 10 mesi; Giuseppe Rossi, 12 anni; Eduardo Saltalamacchia, 20 anni; Alula Tesema “Alessandro”, 13 anni; Fabio Vitrano, 8 anni e 6 mesi; Giuseppe Zeppella, 8 anni e 7 mesi.
Le condanne più alte sono state dunque quelle inflitte ai capi e promotori, che hanno rimediato vent’anni a testa. Il processo andato ieri a sentenza è scaturito dalla retata che a maggio 2023 aveva portato all’esecuzione di 53 arresti. L’inchiesta aveva rivelato l’esistenza di un superclan a tre teste, frutto di un accordo tra altrettanti ras dei Quartieri Spagnoli: Antonio Esposito “’o pallino”, Vincenzo Masiello “’o cucù” ed Eduardo Saltalamacchia.
Il patto è datato dicembre 2019, poco dopo la scarcerazione di quest’ultimo e la ripresa del controllo sulla Pignasecca. Ricostruiti anche gli agguati a Domenico Masi e Paolo Pesce. L’indagine aveva documentato pure l’esistenza di un gruppo con a capo Carmine Furgiero “’o pop” e il figlio Luigi, responsabili della piazza di spaccio “della Sposa”.
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