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l'iniziativa
07 Febbraio 2025 - 10:06
NAPOLI. Risse, percosse, bullismo e cyberbullismo, atti vandalici e persino omicidi: sono i crimini di cui si macchiano i giovanissimi delle baby gang che, molto spesso, distruggono la propria vita e quella dei compagni.
Un grido di allarme a cui si è provato a dare una risposta con gli studenti del Liceo Umberto di Napoli.
Dopo il successo dello scorso dicembre, con i ragazzi di un altro istituto della città, la Fondazione I Figli degli Altri, presieduta dalla psicologa e psicoterapeuta Rosetta Cappelluccio, si è congrontata, durante l’orario scolastico dalle 8 alle 14, con 120 ragazzi della scuola di Chiaia.
«Con i ragazzi intendiamo affrontare il fenomeno delle baby gang – spiega Rosetta Cappelluccio - perché i dati che ci arrivano sono davvero preoccupanti . A livello nazionale, e purtroppo anche in Campania dove la situazione è in linea con il resto del Paese: il 6,5% dei minori fa parte di una banda, il 16 per cento ha commesso atti vandalici mentre 3 ragazzi su 10 hanno partecipato ad una rissa. E la cosa allarmante è che se prima appartenere ad una gang era appannaggio maschile adesso anche le ragazze chiedono di entrare nelle baby gang».
Il fenomeno è stato trattato a scuola con questionari anonimi realizzati con tavoli di lavoro dove saranno presenti psicologi e counselor della Fondazione I Figli degli Altri: privacy e fiducia sono le armi vincenti affinché i ragazzi si aprano con gli esperti. Ascoltare le grida di aiuto, spesso silenziose, è uno degli obiettivi della neonata fondazione “I figli degli Altri”, che grazie alla forza e alla mente del suo presidente, la psicologa e psicoterapeuta Rosetta Cappelluccio, porta avanti progetti di aiuto, e di ascolto, rivolti a bambini e adolescenti che hanno vissuto o stanno vivendo tra abusi e violenze.
«Non va sottovalutato - spiega la Cappelluccio – che oggi i ragazzi cercano la popolarità attraverso i canali social. Ormai anche le gang si sono digitalizzate e spesso condividono le loro imprese sui vari social media creando gruppi condivisi che fungono da rinforzo e condivisione di condotte delinquenziali, che a dispetto di come si potrebbe immaginare, non si verificano solo in contesti di degrado socio ambientale. Di qui la scelta di intervenire, quest’oggi, anche in una delle scuole più note della città».
Già perché la Fondazione I Figli degli Altri è già entrata con progetti di supporto in altri Istituti di Napoli, concentrandosi sull’importanza della prevenzione tra i giovanissimi.
“ Nella maggior parte dei casi – conclude la presidente – ci troviamo di fronte a ragazzi e ragazze che hanno perso il contatto con le regole sociali e la regolazione emotiva”.
Ricordiamo che la Cappelluccio è autrice di uno studio sulla disregolazione emotiva. Lo studio sulla DBT (Dialectical Behaviour Therapy, trattamento di tipo cognitivo- comportamentale per il disturbo borderline della personalità), pubblicato nel 2023, è stato tradotto anche in Corea.
Ed è anche autrice del volume, che porta il titolo della sua Fondazione “I Figli degli Altri”. Nel libro si raccontano storie di infanzia negata: come quella di Fortuna Loffredo, la bimba del Parco Verde di Caivano, violentata e gettata nel vuoto dal suo aguzzino.
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