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La protesta
14 Febbraio 2025 - 19:02
Un gruppo di persone, famiglie in emergenza abitativa che vivono nell'ex Motel Agip, nell'ex ospedale psichiatrico e in altri contesti periferici della città di Napoli, è entrato nel Teatro San Carlo, esponendo da un balcone alcuni striscioni, visibili anche all'esterno, per dire no agli sgomberi, rivolgendosi sia all'amministrazione comunale di Napoli che alla cittadinanza.
“Non siamo vite di scarto", si legge su uno striscione a firma di chi vive nell'ex Motel Agip. Altri slogan utilizzati, stavolta da chi abita l'ex ospedale psichiatrico del Frullone, sono “L'Asl non cura… sgombera" e "Dopo 40 anni di manicomio no allo sgombero senza casa".
Gli organizzatori della protesta, che si schierano a tutela del diritto alla casa per le famiglie di Ex Motel Agip e Frullone, spiegano: «Non di soli alberghi vive una città. Se oggi siamo nel salotto buono di Napoli noi che veniamo da alcune delle periferie e dei contesti più difficili di Napoli è per gridare che anche noi esistiamo, anche se non siamo turisti ma abitanti».
Affermano di vivere «da decenni in luoghi in cui nessuno vorrebbbe vivere, come l'ex Motel Agip o l'ex manicomio, ma oggi chiediamo che siano riconosciuti i nostri diritti negati e che la nostra storia non sia risolta con un colpo di scopa».
Rivendicano il «no agli sgomberi senza alternative abitative vere e concrete» e chiedono al sindaco Gaetano Manfredi «un tavolo per affrontare la situazione», denunciando: «Se la speculazione immobiliare sulle case vacanza, senza freni e senza regole, caccia dalle loro case migliaia di abitanti, anche il Comune di Napoli si allinea alla logica degli sfratti e degli sgomberi con circa mille provvedimenti».
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