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Il caso
15 Febbraio 2025 - 08:42
NAPOLI. Per la Terra dei fuochi, «non so se vi sono le condizioni per il commissario, sarà una valutazione che farò e porterò al tavolo di Palazzo Chigi». Lo aveva detto giovedì il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin parlando in audizione alla commissione Ecomafie. Sarà la premier Giorgia Meloni, quindi, a decidere se, per imprimere la necessaria svolta sulle bonifiche e mettere in campo le misure richieste dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato l’Italia per i mancati interventi a tutela della salute delle persone nella questione Terra dei fuochi.
Eppure l’idea del commissario sembra iniziare a raccogliere consensi. A partire dal coordinatore regionale di Forza Italia ed eurodeputato Fulvio Martusciello: «È l'unica soluzione per garantire il pieno rispetto della sentenza e assicurare un intervento efficace su un territorio che per troppo tempo ha subito le conseguenze di un inquinamento devastante».
Per Martusciello occorre individuare una figura «che possa gestire non solo le operazioni di bonifica, ma anche le ingenti somme sequestrate in via definitiva a coloro che hanno inquinato l'area. Così come per il bradisismo nei Campi Flegrei, il governo - conclude il numero uno degli azzurri campani - deve costruire in Consiglio dei Ministri un'ipotesi di commissariamento che consenta la piena attuazione della sentenza e garantisca interventi concreti e tempestivi».
E non è l’unico a intervenire. Scendono in campo anche il presidente di Sud Protagonista, Salvatore Ronghi, la consigliera regionale campana del gruppo Misto Maria Muscarà e il presidente della Federazione nazionale dei Biologi, Vincenzo D'Anna. I tre, nel corso di una conferenza stampa, hanno annunciato l’invio di «Una lettera a Giorgia Meloni affinchè proceda alla nomina di un commissario». L’idea è quella di chiedere «alla premier di farsi carico della terra dei fuochi cosi come ha fatto per il Parco Verde di Caivano».
Intanto, giovedì, c’è stato anche uno scontro tra Governo e Regione. Quanto alla sentenza della Cedu, l'Avvocatura dello Stato sta valutando un ricorso alla Grande Camera. Un orientamento su cui non è d'accordo il vice presidente della Campania, Fulvio Bona vitacola, perché quella della Cedu «è una sentenza guida, che dà indicazioni, fissa un percorso, non una condanna in senso giudiziario». Intanto, il presidente della Commissione bicamerale Ecomafie Jacopo Morrone ha annunciato una nuova missione in Campania in programma per la prossima settimana per aggiornare le situazioni di emergenza tuttora esistenti tra cui quella dell'inquinamento delle falde acquifere.
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