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Malanapoli
15 Febbraio 2025 - 08:47
NAPOLI. Il tentato omicidio di Luca Colimoro sarebbe maturato nell’ambito della guerra di Napoli ovest, che a fasi alterne sta coinvolgendo ben quattro quartieri: Fuorigrotta, il Rione Traiano, Bagnoli e Fuorigrotta. Il 20enne ferito l’altroieri sera è formalmente incensurato, soltanto con piccoli precedenti di polizia a carico.
È originario di Secondigliano, frequenta soprattutto Bagnoli ed è finito sotto la lente d’ingrandimento della polizia alcuni mesi fa, quando fu fermato in compagnia di un giovane emergente dei Troncone. L’agguato subito in via Cumana lo ha posto di nuovo all’attenzione degli investigatori della Squadra mobile della questura, che stanno procedendo nelle indagini.
Il movente starebbe nello scontro in atto tra il gruppo con base in via Costantino, i Sorianiello della “99”, gli Esposito e uno dei clan pianuresi. Obiettivo: la conquista di spazi nel territorio bagnolese, appetibile per la presenza di diversi locali notturni collegati alla movida. Dunque, dopo qualche mese di tregua apparente, la faida di Napoli Ovest torna a fare paura. I killer hanno rotto gli indugi: in due su uno scooter sono entrati entrato in azione nel cuore del quartiere Fuorigrotta sparando a Luca Colimoro, ferito in maniera grave da un colpo di pistola allo stomaco.
Il 20enne, trasportato di urgenza al vicino ospedale San Paolo, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni vengono considerate dai sanitari serie e la prognosi, come di consueto in casi del genere, resta al momento riservata. Le indagini sul caso sono state intanto affidate ai poliziotti della sezione “Criminalità organizzata” della Squadra mobile e del commissariato san Paolo, intervenuti sulla scena per i primi rilievi tecnici e acquisire le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza presenti lungo via Cumana.
A quell’ora, tra l’altro, erano ancora presenti in strada numerosi passanti, nessuno avrebbe però fin qui fornito indicazioni degne di note. Gli investigatori di via Medina stanno intanto scavando nel passato del giovane ferito in via Cumana. Colimoro, nonostante la giovane età, ha alle spalle alcuni precedenti di polizia, ma nessuna condanna definitiva, tantomeno per reati associativi. Alcuni mesi fa Colimoro era stato però fermato a Frosinone mentre si trovava in compagnia di un emergente e giovanissimo malvivente ritenuto dagli inquirenti antimafia molto vicino al clan Troncone.
Proprio questa “frequentazione” potrebbero aver portato il 20enne di Secondigliano a cacciarsi in un giro sbagliato. Al momento gli investigatori stanno battendo due piste, entrambe maturate nell’ambito di un regolamento di conti. La prima conduce a Soccavo, precisamente alla “99”, roccaforte del clan Sorianiello; la seconda a Pianura, dove nonostante gli ultimi arresti alcune paranze di giovanissimi malavitosi sono ancora attive. Non è da escludere che la gang vicina ai Troncone possa però essere entrata in rotta di collisione anche con una paranza bagnolese, presente nonostante il duro colpo al clan Esposito-Nappi.
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