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Il caso

Sequestrati 11 milioni di videogiochi "retro" piratati

Operazione della guardia di finanza: 11 denunciati

Sequestrati 11 milioni di videogiochi "retro" piratati

 I finanzieri del gruppo Pronto impiego e del I Gruppo di Napoli, a seguito di controlli in alcuni esercizi commerciali nella zona industriale della città gestiti da cittadini cinesi, hanno scoperto una vendita illegale di videogiochi "piratati" delle più rinomate software house, precaricati su consolle. Si tratta di giochi non di ultima generazione, ma che hanno come protagonisti noti personaggi del mondo dei videogame negli anni ’80 e ’90, tutelati da copyright. È il fenomeno del cosiddetto “retrogaming”, la passione per i videogiochi del passato che sta conoscendo una fase di forte popolarità ed espansione a livello commerciale. Sono state così sequestrate anche 1.170 consolle, su cui erano stati illecitamente memorizzati 11.700.000 videogiochi “taroccati”. Sono stati sequestrati inoltre circa 25mila articoli contraffatti e 55mila prodotti con marchio CE non conforme, tra capi di abbigliamento, prodotti elettrici, calzature, prodotti per la casa, accessori per l’estetica, bigiotteria e giocattoli. Nel corso delle operazioni è stata constatata la presenza di 7 lavoratori in nero (tra cui un uomo straniero privo di regolare permesso di soggiorno), nonché di altri dipendenti che, seppur regolarmente assunti, venivano retribuiti con mezzi di pagamento non tracciati. Sono complessivamente 13 le persone denunciate alla Guardia di Finanza per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, ricettazione e violazioni della normativa in materia di diritti d’autore; un’ulteriore persona è stata segnalata all’Autorità Prefettizia per detenzione illecita di sostanze stupefacenti a uso personale.

Nel corso delle operazioni è stata riscontrata la vendita al dettaglio operata da due esercizi commerciali, in realtà autorizzati alla sola vendita “all’ingrosso”, cui è conseguita la constatazione dell’omessa installazione del registratore telematico e l’omessa registrazione dei corrispettivi telematici, nonché la segnalazione al Comune per l’irrogazione della prevista sanzione amministrativa. Sono state trovate anche banconote false, per un valore di 300 euro.

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