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Camorra

Agguato mortale a Fuorigrotta, l’ordine sarebbe partito dal quartiere Pianura

Il 34enne “Oino” ucciso nell’ambito dello scontro tra i Santagata e i reduci del clan Carillo-Perfetto

Agguato a Fuorigrotta, l’ordine sarebbe partito dal quartiere Pianura

NAPOLI. In meno di ventiquattro ore ogni dubbio sembra essere stato fugato. L’assassinio di Pasquale D’Anna, capopiazza di via Torricelli, sarebbe maturato nell’ambito dei contrasti criminali che da anni attanagliano il quartiere Pianura. Proprio dal periferico quartiere flegreo sarebbe dunque partito l’ordine di morte e il killer che all’alba di domenica ha fatto fuoco nei pressi di piazzale Tecchio.

A Pianura in questo momento è in corso una guerra senza esclusione di colpi tra il gruppo capeggiato da Massimiliano Santagata, attualmente detenuto, e i reduci del temibile clan Carillo-Perfetto, per anni contrapposto ai Calone-Esposito-Marsicano. L’ultima schermaglia di questa guerra di camorra si era consumata nella notte a cavallo tra il 16 e il 17 febbraio scorsi. In venti giorni si erano verificati un ferimento e due stese.

Ma mentre per l’agguato il movente non c’è ancora, le sparatorie sarebbero il risultato di contrasti tra i gruppi Carillo-Perfetto e i Santagata, questi ultimi eredi sul territorio dei Marsicano-Esposito. In entrambi i clan tutti i vertici si trovano dietro le sbarre, ma ciò non impedisce ai giovani reggenti di girare armati e fare fuoco per conquistare nuovi spazi o dare prova di forza. Com’è successo poco prima della mezzanotte del 17 febbraio in via Giovanni Brancaccio: due uomini in scooter hanno sparato in aria, esplodendo sette proiettili calibro 7,65.

La polizia si sta occupando del caso e seguirebbe esclusivamente la pista camorristica. La domenica stava volgendo al termine quando i pistoleri sono entrati in azione in una zona ritenuta sotto l’influenza dei Carillo-Perfetto, nel 2016 teatro dell’agguato a Giovanni Bellofiore che gli costò il ricovero in ospedale. Proprio in via Brancaccio fu ferito l’allora 32enne, denunciato sabato scorso per resistenza a pubblico ufficiale.

Lui e Mattia Perfetto (figlio del ras detenuto Vitale Perfetto) non si sono fermati all’alt dei carabinieri in via Cannavino andando poi a impattare in moto contro un’autovettura parcheggiata e finendo in ospedale per ferite non gravi. Non è chiaro perché siano scappati, ma si può escludere che fossero armati o trasportassero droga. Sulla stesa di poche settimane fa stanno indagando i poliziotti della Squadra mobile della questura di Napoli con i colleghi del commissariato Pianura.

La “scientifica” ha repertato i bossoli e compiuto un accurato sopralluogo nell’intera zona, così come gli investigatori stanno vagliando le immagini delle telecamere pubbliche e private dell’intero quartiere. Qualche testimonianza, sia pur vaga e frammentaria, è stata comunque raccolta dagli investigatori che stanno lavorando al caso; cosicché appare pressoché certo che ad agiare siano stati in due in sella a uno scooter di grossa cilindrata.

Il passeggero ha estratto all’improvviso una pistola e ha fatto fuoco in aria, senza mirare a nessun bersaglio. Infatti non ci sono feriti né danni ad alcunché. Poi, all’alba di domenica, l’ultimo, atroce atto di una guerra di camorra che ancora stenta a essere arginata.

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