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Dalla Curia

Battaglia: sento l'affanno di Papa Francesco, la malattia è preghiera

Lettera di don Mimmo per l'inizio della Quaresima

Papa Francesco, cardinale Battaglia: sento l'affanno di Bergoglio, la malattia è preghiera

Il cardinale Mimmo Battaglia

«Mentre prego sento l'affanno di Papa Francesco: il suo respiro che fa fatica è icona potente della sua malattia-preghiera. E no, non intendo che la malattia è preghiera per tirar su la vecchia consolazione che se soffriamo, espiamo le colpe e guadagniamo il Paradiso. No. Intendo che la malattia è preghiera quando ci ricorda chi siamo. Viene per dirci che siamo tutti fragili. E che questa fragilità è ciò che ci lega, che ci fa umani perché capaci di riconoscerci tutti figli, e dunque fratelli e sorelle». Lo scrive il cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, nella sua lettera per l'inizio della Quaresima.

«È, oggi come allora - aggiunge - scandaloso il Vangelo. Scandaloso come un Papa ammalato, come noi quando ci scopriamo fragili e lontani dall'immagine perfetta che vorremmo e allora sentiamo lo scandalo di un dio che non è nostra immagine e somiglianza».

«Eppure, - prosegue - incredibilmente, proprio il terrore di questa fragilità ci separa: la paura di riconoscerla – in noi o in chi amiamo -, la paura di essere deboli e non potenti agli occhi degli altri, ci fa compiere azioni che vanno verso un totem, antico eppure ancora presente, l’idolatria più pervasiva: il nostro farci Dio».

«Ci facciamo Dio tutte le volte che non sappiamo riconoscere di avere torto. Ci facciamo Dio tutte le volte che per sentirci forti, saliamo su un piedistallo fatto delle macerie degli altri. Ci facciamo Dio molte volte, ma non nel senso sacro di riconoscerci suoi figli, bensì nel senso di poter schiacciare qualcuno o qualcosa in nome di un potere che scambiamo per felicità, che scambiamo per bellezza. Sorelle mie, fratelli miei, stasera questa lettera di Quaresima la scrivo a voi per pregare con voi: possano questi 40 giorni portarci nel deserto dove Lui parlerà al nostro cuore» conclude don Mimmo Battaglia. 

"È, oggi come allora - aggiunge - scandaloso il Vangelo. Scandaloso come un Papa ammalato, come noi quando ci scopriamo fragili e lontani dall'immagine perfetta che vorremmo e allora sentiamo lo scandalo di un dio che non è nostra immagine e somiglianza".

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