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Ammazzato a badilate e fatto sparire: in una lettera la confessione del boss

Ammazzato a badilate e fatto sparire: in una lettera la confessione del boss

Omicidio D'Andò, Mario Riccio e quattro killer ammettono gli addebiti

NAPOLI. «Nella mia vita ho commesso degli errori. Ero giovane e mi sono ritrovato in una situazione molto più grande di me. Ma il carcere mi ha cambiato e l’unica cosa che adesso spero è di poter riabbracciare un giorno i miei figli. Quello che intanto posso fare è contribuire al recupero del cadavere di Antonio D’Andò. Io so dove si trova». Firmato Mario Riccio, alias “Mariano”, indiscusso capoclan della fazione maranese del cartello degli Scissionisti di Secondigliano. Il giovane ras, 28 anni da compiere nel prossimo giugno, ammette il proprio coinvolgimento nell’assassinio del “ribelle” del clan Amato-Pagano e lo fa inviando una lettera al gup che a breve dovrà esprimersi sull’eventuale colpevolezza sua e di altri sei presunti affiliati. La mossa del boss ha intanto già innescato una prima reazione a catena. Altri quattro imputati nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato ieri mattina hanno infatti ammesso gli addebiti in aula. 

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