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Fisco, in Campania il debito pro capite più alto

Un “passivo” di oltre 27mila euro a residente, nel Mezzogiorno il 58% della mancata riscossione

Fisco, in Campania il debito pro capite più alto

NAPOLI. Il tema dell'evasione fiscale in Italia è complesso e articolato, con una miriade di sfaccettature che coinvolgono sia i grandi contribuenti che i piccoli lavoratori autonomi. In Campania, come nel resto del Paese, la questione è sempre scottante e richiede un'analisi approfondita.

IL QUADRO NAZIONALE E LA CAMPANIA. Secondo i dati forniti dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, i contribuenti italiani con debiti fiscali non riscossi ammontano a circa 22,8 milioni. Di questi, 19,2 milioni sono persone fisiche, tra cui 16,3 milioni di lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altre forme di reddito, e 2,9 milioni di lavoratori autonomi. Questo dato sfata il mito che i lavoratori autonomi siano la categoria più evasiva, confermando che solo un debitore su otto è una partita Iva.

IL DEBITO FISCALE E LA SUA DISTRIBUZIONE. Tra il 2000 e il 2024, le tasse non riscosse ammontano a 1.274,5 miliardi di euro. Tuttavia, al netto di decessi, imprese cessate e nullatenenti, l'importo potenzialmente aggredibile si riduce a poco più di 100 miliardi di euro. Nonostante la ricchezza prodotta sia concentrata al Nord, il 58% del debito fiscale è riconducibile alle regioni del CentroSud.

LA CAMPANIA TRA LE REGIONI CON IL DEBITO PRO CAPITE PIÙ ALTO. Prendendo in considerazione il dato pro capite, la Campania si posiziona al secondo posto dopo il Lazio, con un debito fiscale da riscuotere pari a 27.264 euro pro capite. Il che significa che ogni cittadino, seppure virtuoso in senso fiscale, ha sulla sua testa una spada di Damocle di 27mila euro che sono però imputabili ad un nugulo di evasori. In valore assoluto, invece, la Campania si colloca al terzo posto dopo Lombardia e Lazio, con un importo non pagato di 152,5 miliardi di euro.

LE MISURE PER CONTRASTARE L'EVASIONE FISCALE. Negli ultimi anni, sono state introdotte diverse misure per contrastare l'evasione fiscale, come il cashback e la lotteria degli scontrini. Tuttavia, i risultati ottenuti sono stati contrastanti. Il cashback è stato soppresso a causa dei costi eccessivi, mentre la lotteria degli scontrini ha visto un calo significativo dei partecipanti.

LA NECESSITÀ DI UN APPROCCIO DIVERSO. I risultati ottenuti evidenziano la necessità di un approccio diverso nella lotta all'evasione fiscale. «È fondamentale semplificare il sistema tributario e migliorare la relazione tra fisco e contribuente. Inoltre, è necessario sfruttare in modo più efficiente i dati detenuti dall'Amministrazione fiscale per ottimizzare i controlli sui fenomeni a rischio, come le frodi Iva e l'occultamento di patrimoni all'estero» ha sintetizzato Mario Siressi, economista.

LA CAMPANIA E LA LOTTA ALL'EVASIONE. In Campania, la lotta all'evasione fiscale è una priorità. È necessario intensificare i controlli e promuovere la cultura della legalità fiscale, «coinvolgendo sia i grandi contribuenti che i piccoli lavoratori autonomi. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile contrastare efficacemente questo fenomeno e garantire un sistema fiscale più equo e sostenibile» ha concluso Siressi per il quale la sorveglianza elude alcune categorie di professionisti dove, invece, si riscontra una grande evasione. «Senza voler accusare nessuno conclude si nota che alcune zone restano franche dove non arriva nemmeno la Guardia di Finanza».

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