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8 marzo
07 Marzo 2025 - 08:39
NAPOLI. L'economia continua a crescere, così come l'occupazione, con dati significativi, in particolare per i giovani. Per il secondo anno consecutivo, è stata presentata la ricerca della Fondazione Studi sul mercato del lavoro in Campania, evidenziando risultati positivi. Scende il numero dei neet dal 38% del 2019 al 31% del 2023 nella fascia d'età 15-34 anni.
Si registra un incremento dei tassi di occupazione (dal 41 del 2019 al 46,6 del 2023) sono segnali positivi di un sistema che tenta di risolvere criticità strutturali. Considerando la media dei primi tre trimestri, nel 2024 l'occupazione regionale è aumentata del 2,2%, un po' più della media italiana (1,8%), un po' meno del Mezzogiorno (2,4%).
«A spingere la crescita sono stati edilizia (+12,4%) e commercio/turismo (+6%), mentre il settore manifatturiero, che aveva contribuito a sostenere i volumi occupazionali nella ripresa post pandemica, vede nell'ultimo anno un importante decremento dei lavoratori (- 8,9%). Ma il dato più caratterizzante delle dinamiche lavorative regionali nel 2024 è la crescita record dell'occupazione femminile: le lavoratrici hanno raggiunto le 609mila unità, registrando nel 2024 un incremento del 5,2%, superiore a quello medio italiano (2,3%) e delle regioni meridionali (3,9%)» ha sottolineato Francesco Duraccio, presidente dell'Ordine dei Consulenti del lavoro di Napoli, nel corso della seconda edizione del “Premio Edmondo Duraccio: una vita per la categoria”.
Ma non è tutto oro quel che luccica. e se sul futuro delle nuove generazioni è intervenuta Lucia Fortini, assessora regionale alla Scuola per la quale «i giovani spesso credono di dover costruire il proprio futuro lontano dalla Campania, ma non è così. Nella regione esistono molte opportunità di lavoro qualificato», i segretari dei sindacati offrono uno scenario ben diverso, anche sul boom occupazionale delle donne.
Nicola Ricci, segretario regionale Cgil ha precisato che i «rapporti di lavoro crescono, ma solo quelli a tempo determinato che passano da 214mila a 250mila, così come c'è un lavoro che cresce per gli over 50 mentre i giovani e le donne continuano a essere penalizzati. C'è dunque un tema di qualità del lavoro. In Campania non si può delegare tutto al turismo».
Per la stessa Doriana Buonavita, segretaria regionale Cisl «non bastano le misure tampone, le risorse del Pnrr o le politiche di coesione per determinare la crescita. Se persistono salari bassi, lavoro discontinuo, carenza di professionalità, desertificazione culturale i trend saranno sempre negativi. Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli ha ribadito che «vanno tutelate la qualità e la sicurezza sul lavoro, garantendo contratti che proteggano i lavoratori, soprattutto i giovani e le donne, affinché possano avere opportunità nel nostro territorio».
Ottimista Michele Raccuglia, direttore Sviluppo Lavoro Italia Campania e Calabria: «Sono molti gli spunti positivi, come l'aumento dell'occupazione femminile, che dimostra l'efficacia di alcune misure adottate dalla Regione Campania a favore delle donne. Tuttavia, esiste un problema di ascolto e di organizzazione del mercato del lavoro.
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