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Malanapoli
07 Marzo 2025 - 09:06
Nella foto le armi e la droga sequestrate dalla polizia di Stato; nel riquadro l’arrestato Ciro Carciati, 46 anni
NAPOLI. Gli investigatori lo monitoravano da qualche tempo, pur non essendo affiliato a nessun clan. Così, quando lo hanno notato muoversi in circostanze sospette a bordo di un’autovettura a Barra, non si sono lasciati sfuggire l’occasione. Per Cirio Carciati, 46enne di Napoli Est con precedenti di polizia, non c’è stato nulla da fare.
La sua fuga è durata poco e si è conclusa con le manette dopo una perquisizione domiciliare che fatto scoprire droga e una pistola. Nella vicenda è rimasto coinvolto anche il figlio, denunciato a piede libero per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. A compiere l’operazione sono stati i poliziotti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato San Giovanni Barra (dirigente Raffaele Pelliccia, ispettori Di Stravolo e Oliva).
I quali, nel pomeriggio dell’altro ieri, hanno tratto in arresto il 46enne napoletano con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti denunciandolo per detenzione abusiva di armi con relative munizioni, resistenza a pubblico Ufficiale e interferenze illecite nella vita privata. Nello specifico, gli investigatori del commissariato San Giovanni-Barra, nel transitare in via Repubbliche Marinare, hanno notato un uomo a bordo di un’autovettura che, alla loro vista, ha accelerato la marcia per eludere il controllo nonostante gli fosse stato intimato l’alt.
Ne è nato un lungo inseguimento, durante il quale il conducente ha effettuato manovre pericolose per la circolazione stradale fino a quando, giunti in via Ferrante Imperato, con non poche difficoltà, il fuggitivo è stato bloccato e trovato in possesso di 425 euro, divisi in banconote di diverso taglio. Ma durante le fasi dell’inseguimento gli investigatori avevano notato che aveva effettuato diverse telefonate con il proprio cellulare, circostanza insolita in casi del genere che ha destato ulteriori sospetti.
Cosicché gli operatori della Polstato hanno esteso il controllo allo stabile di residenza del “sospetto”, nella quale un uomo, successivamente identificato per il figlio di Ciro Carciati, alla vista degli agenti si è disfatto di un mazzo di chiavi per poi scagliarsi contro di loro aggredendoli fin quando, al termine di una colluttazione, è stato bloccato.
I poliziotti, con il supporto di un’unità cinofila dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno perquisito l’abitazione rinvenendo, ben nascosti, 3 involucri di cocaina del peso di 80 grammi circa, un bilancino di precisione, un coltello a serramanico con lama intrisa di sostanza stupefacente e due cartucce calibro 38; ancora, ben occultata all’interno di un mobile, gli investigatori hanno scoperto un revolver calibro 6,50 cartucce calibro 22 e 19 calibro 12.
Inoltre, altri 10 panetti di hashish del peso di 400 grammi circa, erano dentro la cassetta postale in uso esclusivo al 46enne. Infine i poliziotti hanno scoperto un elaborato sistema di video-sorveglianza con un monitor che riproduceva le immagini registrate da diverse telecamere che inquadravano le pertinenze esterne alla palazzina nella quale vive il 46enne Ciro Carciati.
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