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Il caso

Edenlandia chiusa, pronto il ricorso al Tar

Dal parco: «Una disposizione estrema. Inoltre si parla di manutenzione e mai di pericolo o di degrado»

Edenlandia chiusa, pronto il ricorso al Tar

NAPOLI. Gli avvocati di Edenlandia non hanno perso tempo e da ieri sono già al lavoro per presentare, nelle prossime ore, ricorso al Tar dopo che il Comune aveva predisposto la chiusura del parco dei divertimenti napoletano e la revoca della licenza: il motivo è nelle gravi carenze sulla manutenzione delle giostre presenti.

Sopralluoghi e controlli, secondo il rapporto stilato dagli addetti del Comune avrebbero evidenziato che le giostre non erano sottoposte alla dovuta manutenzione. Immediata la reazione di Gianluca Vorzillo, socio unico di Tanit, la società che gestisce il parco, il quale si è detto «sbalordito per quanto è successo».

Vero è che erano emerse «alcune criticità in due giostre Dumbo e Maniero, nel corso di un sopralluogo della competente commissione prefettizia, nato a seguito di una segnalazione anonima di un ex manutentore del Parco. Criticità soprattutto sul fronte della ordinaria manutenzione e men che mai per problemi legati alla sicurezza dei due impianti. La chiusura dell’intero Parco, ci è stata notificata proprio mentre stavamo già provvedendo al ripristino dello stato delle giostre».

Di provvedimento abnorme e incomprensibile si è parlato anche ieri a bocce ferme e dopo aver almeno in parte metabolizzato quanto accaduto. In realtà, dicono i vertici del parco la commissione aveva dato venti giorni per mettere a posto quello che avevano trovato non a norma, «piccole criticità e mai problemi legati alla sicurezza. Per quanto riguarda la revoca della licenza quando gli agenti della Municipale sono venuti a controllare i documenti per un errore del collegio sindacale di Edenlandia non era stato trasmetto il cambio dell’amministratore che era avvenuto sette giorni prima. Ma anche in questo caso si tratta di criticità amministrative. Da nessuna parte, nel rapporto della commissione prefettizia, è scritto di degrado e di non sicurezza. Insomma si è trattato di un provvedimento abnorme che ha portato ad un danno d’immagine sostanzioso per non parlare di 120 persone, o meglio 120 famiglie, che in questo momento sono a casa».

C’è chi non ha dubbi a definire quanto accaduto «una brutta pagina» per un parco dei divertimenti, il più grande del Mezzogiorno che ha avuto il primato di essere stato il primo parco a tema realizzato in Europa con le prime giostre montate nel1954. Ma i tempi bui, dopo anni di splendore fra il 1970 e il 1990, erano alle pote con una chiusura nel 2013 e una riapertura solo nel 2018, dopo una ristrutturazione delle vecchie attrazioni e l'aggiunta di nuove giostre. Ora si aspetta l’evoluzione di questo nuovo capitolo che riguarda un luogo storico e iconico di Napoli.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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