Cerca

La vicenda

Vip assolti: «La sentenza fuga ogni dubbio»

Tony Colombo e Tina Rispoli sui social: «La verità viene sempre a galla»

Vip assolti: «La sentenza fuga ogni dubbio»

Tony Colombo e Tina Rispoli

NAPOLI. «La verità viene sempre a galla!», ha scritto Tony Colombo sui social nel post con cui ha ringraziato i suoi avvocati: Sergio Cola, Alfredo Sorge e Andrea Imperato. I quali hanno parlato di «sentenza che fuga ogni dubbio» ricordando il «duro colpo» alla carriera dell’artista subito a causa dell’inchiesta.

Un’ingiusta detenzione, prima in carcere e poi ai domiciliari, che anche Tina Rispoli ha sofferto, alla luce dell’esito del processo di primo grado. L’assoluzione «per non aver commesso il fatto» poggerebbe, oltre che su accuse ritenute deboli e non suffragate da riscontri, pure sull’inutilizzabilità di chat e conversazioni acquisite dagli inquirenti.

Sarebbe stato questo uno degli assi calati dalla difesa. Dunque, a distanza di un anno e quattro mesi dall’arresto hanno incassato un’assoluzione «per non avere commesso il fatto» il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli, vedova del defunto boss della camorra di Secondigliano Gaetano Marino.

Ad entrambi la Dda contestava il concorso esterno in associazione mafiosa e la partecipazione finalizzata alla produzione di sigarette di contrabbando nell’ambito di un’indagine che il 17 ottobre 2023 ha portato a 27 arresti, tra cui quello di Vincenzo Di Lauro, colui che, secondo la Procura di Napoli e i carabinieri del Ros, dopo la scarcerazione si sarebbe adoperato per dare un'impronta imprenditoriale al clan fondato dal padre.

Al secondogenito del capoclan Paolo di Lauro, detto “Ciruzzo ’o milionario", sono stati comminati 20 anni di reclusione, gli stessi chiesti dal pm Lucio Giugliano che per la coppia aveva invece invocato una condanna a 9 anni. Il coinvolgimento di Tony Colombo e di Tina Rispoli trova la genesi nel loro matrimonio, in particolare dal sequestro del cellulare del cantante neomelodico dopo le fastose nozze celebrate il 27 marzo 2019, con tanto di carrozza bianca trainata da cavalli con a bordo gli sposi e festoso corteo nuziale che bloccò letteralmente il traffico di corso Secondigliano.

Nelle chat del telefono vennero individuate conversazioni con Vincenzo Di Lauro ritenute dalla procura penalmente rilevanti. Ad eccezione di Tony e Tina, l’indagine dei pm antimafia Maurizio De Marco e Lucio Giugliano ha portato alla condanna da parte del Gup Ivana Salvatore di tutti i restanti 18 imputati, tra cui il fratello della Rispoli, Raffaele, a cui sono stati inflitti 16 anni e 8 mesi.

Il 20 ottobre 2024 e il 31 gennaio 2025 marito e moglie sono stati rispettivamente scarcerati per attenuazione delle esigenze cautelari, e posti ai domiciliari, lui a Gaeta e lei a Minturno. Per gli avvocati della coppia l’indagine e il processo hanno causato danni all’artista: «La sentenza fuga ogni dubbio», hanno detto soddisfatti Sergio Cola, Alfredo Sorge e Andrea Imperato, ma «in tutti questi anni di sofferenza a farne le spese è stato l’uomo Tony Colombo e anche l’artista. La sua carriera ha subìto un duro contraccolpo e auspichiamo maggiore prudenza quando i procedimenti si trovano in fase preliminare».

Secondo gli avvocati a pesare sulla decisione sarebbe stata l’inutilizzabilità di chat e conversazioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori