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scampia
10 Marzo 2025 - 11:04
NAPOLI. La riqualificazione del quartiere di Scampia a Napoli riparte dalla demolizione della Vela Gialla, una dei tre edifici di questo tipo ancora in piedi. Dopo di questa, infatti, ad andare giu' sara' quella Rossa e mentre la Celeste, teatro a luglio scorso del crollo di un ballatoio che costo' tre morti e una dozzina di feriti alla comunita' della periferia Nord del capoluogo campano, sara' ristrutturata e rimarra' come testimonianza di una architettura avveniristica che invece divento' simbolo di degrado.
Le ruspe sono entrate in azione questa mattina e entro la fine dell'anno l'area sara' pronta per nuovi insediamenti, con uffici, musei e negozi. Molta la commozione e la preoccupazione degli abitanti deo'l complesso di edilizia popolare, costretti a lasciare le abitazioni dopo l'ordinanza di sgombero firmata a settembre 2024 dal sindaco Gaetano Manfredi. "Ciao bella ciao" e' uno striscione con il quale i residenti salutano l'abbattimento della Vela.
"E' un giorno importante per Napoli, perche' la citta' ha preso un impegno e lo sta mantenendo - dice il sindaco gaetano Manfredi ai cronisti - si incomincia a demolire la prima delle due vVele e in parallelo ci sono i cantieri che sono partiti per la costruzione di nuovi edifici". "Una citta' prende degli impegni e da' delle risposte nei tempi giusti - rimarca - ce la stiamo mettendo tutta per cercare di risolvere un problema che esiste da decenni. Quando sono venuto qui, ho trovato delle situazioni abitative che non erano di un paese civile. Io credo che la democrazia si difende dando pari dignita' a tutti e noi lo stiamo facendo e lo faremo".
Quanto accaduto a luglio scorso, aggiunge Manfredi, "ha lasciano un grande dolore. Il mio impegno, il nostro impegno e' stato quello di onorare quelle vittime con una risposta concreta perche' per troppi anni si erano fatte promesse che poi non se non come realizzate. Il mio pensiero va a loro, perche' non dimentichero' mai quella notte". Scampia "e' vicina alla parte nevralgica della citta' - ricorda - questo e' il primo passo per renderla piu' vicina ancora sia logisticamente che socialmente, culturalmente al centro. da rettore ho lavorato per tanti anni per aprire l'universita' a Scampia che e' diventato un punto di riferimento ma anche un segnale che questo e' un quartiere normale, dove ci sono tante persone che vogliono una vita giusta, che vogliono i loro diritti. Tra un anno cominciamo a consegnare nuove case, per questo abbiamo voluto far andare in parallelo l'abbattimento con la costruzione delle nuove case. Non basta abbattere, bisogna anche ricostruire. Fare le due cose insieme e' anche un segnale perche' ovviamente abbattere non e' semplice pero' ricostruire ancora piu' difficile".
"Vorrei si dicesse che Scampia e' una realta' che guarda al futuro, che ha avuto il coraggio di cambiare, che ha avuto una storia molto difficile come la storia di tante periferie d'Italia ma non si e' fermata, come non si e' fermata a Napoli e ha avuto anche la forza di vincere gli stereotipi. Napoli e' una grande citta', e' una citta' fatta di grandissime energie nei suoi centri e nelle sue periferie e lo sta dimostrando nei fatti", conclude Manfredi.
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