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Fuori il boss del rione Toiano

Il 64enne Gennaro Coppola “’o nasone” era stato arrestato nel 2022 per tentata estorsione

Fuori il boss del rione Toiano

POZZUOLI. Il ras del rione Toiano torna a piede libero e a Pozzuoli è subito alta tensione. A tre anni di distanza dal suo ultimo arresto per estorsione, Gennaro Coppola, detto “Carrichiello ’o nasone”, ritenuto dagli inquirenti antimafia uno degli storici affiliati al clan Longobardi-Beneduce, è stato scarcerato durante lo scorso fine settimana. Il 64enne è stato però sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, motivo per il quale se non vorrà tornare diero le sbarre dovrà rispettare alcune prescrizioni impostegli dal tribunale: su tutte il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne. L’ultimo arresto di Gennaro Coppola risaliva al 2 febbraio 2022, quando era finito in manette con l’accusa di aver tentato un’estorsione ai danni di un centro scommesse.

L’attività investigativa, condotta dai militari della sezione Operativa di Pozzuoli, aveva permesso di «acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato», ritenuto contiguo all’allora cartello camorristico Longobardi-Beneduce, egemone aggiungiamo tra Monterusciello e Quarto (particolarmente zona Bivio), e poi nel corso degli anni disarticolato e decapitato. Gennaro Coppola era gravemente indiziato di plurimi episodi di tentata estorsione, aggravati dal metodo mafiosi, commessi nei confronti del titolare di un centro scommesse della città flegrea. Le capillari quanto pazienti indagini, condotte come già detto dai carabinieri della Sezione Operativa, hanno così portato all’arresto dell’alllora 61enne (fratellastro del boss Gaetano Beneduce), già condannato, in via definitiva, per associazione di tipo mafioso poiché appartenente al clan di camorra, indicato all’inizio.

Era stato scarcerato, si ricorda, nel febbraio 2018, violando però per due volte la “libertà vigilata”, misura limitativa che aveva ricevuto. Inoltre, a settembre, venne denunciato dagli agenti del commissariato di Pozzuoli, per essersi sottratto al regime della sorveglianza speciale. Per avere o meglio estorcere soldi, dà violentemente addosso a suon di botte, ai poveri genitori che, stanchi di subire ed oramai esasperati, lasciano infine la casa. Probabilmente la quotidianità di quei due sfortunati, da circa tre anni in qua, era divenuta una vera e propria sofferenza, a mo’ di vicolo cieco. L’aguzzino era stato tratto in arresto a seguito di una serrata attività investigativa, che ha permesso ai carabinieri di acquisire gravi indizi di reità nei confronti.

Secondo i pentiti “gli amici di Toiano” dividevano i soldi delle estorsioni al 50 per cento con un altro gruppo criminale che aveva base operativa a Monterusciello e che era capeggiato da Emilio Capasso. Capasso e Coppola avevano diviso il territorio in due zone: il primo controllava Monterusciello, Licola, La Schiana fino al bivio di Quarto; il secondo invece il rione Toiano, Arco Felice e il centro storico. Nella morsa del racket erano finiti praticamente tutti: supermercati, venditori del mercato ittico di Pozzuoli, sale scommesse, cantieri edili, navali, negozi di abbigliamento.

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