Cerca

Malanapoli

Droga dalla Spagna, fuori il narcos

Problemi di salute per il 67enne Salvatore Di Palma, concessi gli arresti domiciliari

Droga dalla Spagna, fuori il narcos

Salvatore di Palma

Problemi di salute per il narcotrafficante quasi al di sopra di ogni sospetto e per lui scattano gli arresti domiciliari. Salvatore Di Palma, 67enne più volte balzato alla ribalta della cronaca negli ultimi tempi, difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese, ieri sera ha lasciato il carcere nel quale si trovava detenuto dal 4 marzo scorso, quando è finito in manette insieme ad altre sette persone accusate di aver preso parte a un colossale traffico di stupefacenti dalla Spagna all’Italia e a Napoli in particolare. Salvatore Di Palma, padre di Angelo Di Palma, giovane killer già condannato per l’omicidio di Pasquale Tortore, era finito in manette nel dicembre 2023, quando era ancora un perfetto sconosciuto. Ben 290 chili di stupefacente per un valore di oltre 2 milioni di euro erano stati scoperti e sequestrati mentre l’insospettabile corriere trasportava il carico, il cui destinatario finale è ancora in corso di identificazione. Per gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria la droga, attraverso giri più o meno tortuosi, sarebbe dovuta arrivare ai clan di Secondigliano o di Marano. Ecco perché le indagini non si sono esaurite con il blitz sulla tangenziale di Napoli, costato le manette all’allora 66enne noto alle forze dell’ordine ma senza legami con la criminalità: Salvatore Di Palma. Sicuramente nemmeno lui sapeva chi c’era dietro i 2.900 panetti nascosti nel furgone che guidava. Il controllo fatale al corriere fu il frutto di una coincidenza. Gli specialisti della finanza non si muovono a caso ed evidentemente qualcosa avevano saputo circa il passaggio di un automezzo con un carico a sorpresa. Tanto più che è apparso evidente come i 290 chili di sostanza stupefacente fossero pronti per essere distribuiti sul mercato partenopeo. Ecco che, durante un servizio investigativo di pattugliamento lungo le principali arterie stradali di accesso alla città, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno sottoposto a controllo il furgone sospetto: un Iveco Daily condotto da un uomo residente a Marano di Napoli, già conosciuto ma con un volto completamente nuovo in relazione a indagini antidroga. Così l’alt non si è limitato alla visione dei documenti personali e dell’automezzo, risultati in regola. I finanzieri, non per caso, decidevano di ispezionare il veicolo, anche alla luce delle evidenti difformità strutturali del vano di carico rispetto agli standard di omologazione. Le attività di perquisizione consentivano di individuare, al di sotto del pianale posteriore del mezzo, un doppiofondo artigianale costituito da un ampio contenitore in alluminio zincato, sigillato mediante saldatura al telaio. Perciò le fiamme gialle hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale che sono riusciti (e non c’erano dubbi) ad aprire il vano nascosto. Il doppiofondo, poggiato su due binari metallici, è stato così completamente estratto dall’alloggiamento e al suo interno, rimosse le due lastre metalliche che lo chiudevano ermeticamente. Di lì a breve il sequestro record.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori