Tutte le novità
Malanapoli
13 Marzo 2025 - 08:47
Nei riquadri Massimiliano Baldassarre, Rosa Faiello, Salvatore Esposito, Nunzio Todisco e il pentito Fiorentino Eduardo Mammoliti
NAPOLI. Un’indagine ricca di colpi di scena, più somigliante ai telefilm americani che a una tipica storia di camorra. Dalla denuncia di un trafficante di droga, diventato poi aspirante collaboratore di giustizia prima di “spentirsi” definitivamente, è partita un’inchiesta coordinata dalla Dda che ha fatto luce su due sequestri di persona a scopo intimidatorio, una tentata estorsione per monopolizzare il servizio di pulizia abusivo nelle case popolari di un rione di Cercola, e numerosi episodi di detenzione di stupefacente.
Con tutto ciò nell’ombra dei clan Mazzarella, De Micco, De Luca Bossa e Di Lauro. In manette sono finiti in cinque e per altrettanti indagati il gip ha deciso per un semplice obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza con firma alla stazione dei carabinieri due volte a settimana. Dai carabinieri della Tenenza di Cercola, autori dell’indagine cominciata nel 2023 e terminata l’anno scorso, sono stati arrestati all’alba di ieri Salvatore Esposito e Rosa Faiello, ritenuti a capo di un nuovo gruppo attivo a Napoli Est nei traffici di droga, Massimo Rispoli detto “Massimino”, Massimiliano Baldassarre detto “a serpe” e Darius Marek Rogala.
Obbligo di dimora nel comune di residenza invece per Rosario Di Grazia, Nunzio Todisco, Gessica Faiello, Francesco Gemito Daniele Saia, accusati solo di vicende di droga. Per gli altri nove indagati, le cui posizioni sono meno gravi, il gip ha respinto qualunque provvedimento restrittivo e sono a piede libero. Tutti e 19 vanno ritenuti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. La vicenda è cominciata quando Ciro Oliva (che non figura tra gli indagati) si presentò alla caserma di Cercola raccontando di aver paura che persone dei clan Mazzarella e De Micco, alleati tra loro, volessero ucciderlo.
Aveva acquistato una partita di cocaina sequestratagli con relativo arresto e non aveva potuto pagare il gruppo malavitoso di San Giovanni a Teduccio. Il debito ammontava a circa 70mila euro mentre ai “Bodo” ne doveva 21mila. Infine minacce gli erano arrivate anche dai Di Lauro per una somma imprecisata, ma sempre nell’ambito della compravendita all’ingrosso di sostanza stupefacente. Così Ciro Oliva, secondo gli investigatori in passato vicino ai Mazzarella e in particolare al ras Salvatore Barile “Totoriello” temeva ritorsioni ed entrò dai carabinieri con la droga addosso per essere arrestato in flagranza di reato.
Gli furono concessi i domiciliari a Pomigliano, ma esponenti delle due cosche scoprirono dove si trovava e iniziarono le minacce. Fino a quando, secondo l’accusa, Rosa Faiello e Massimo Rispoli sequestrarono per alcune ore il figlio minore della compagna di Oliva. Poi la donna tenne in ostaggio una dipendente della convivente di Oliva. Obiettivo: fare pressione per la restituzione dei soldi. Nell’altro filone Baldassarre, Mammoliti (ora pentito) e Fatima Tubelli sono accusati di estorsione con l’aggravante mafiosa nei confronti della compagna di Oliva, che gestisce una ditta di pulizie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo