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Osservatorio vesuviano

Campi Flegrei, «nessun segnale di eruzione imminente»

Bianco: «La sorgente magmatica profonda che sta degassando ha come effetto collaterale anche il terremoto»

Campi Flegrei, «nessun segnale di eruzione imminente»

NAPOLI. «Quello che stiamo osservando è un altro step di intensificazione del processo bradisismo come ad agosto 2023, maggio 2024 e febbraio di quest’anno. Per ora non misuriamo parametri che ci dia evidenza di una eruzione imminente perché il magma dovrebbe arrivare in superficie e questo non c’è. La sorgente magmatica profonda che sta degassando ha come effetto collaterale anche il terremoto». A dirlo Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nel corso di un punto stampa alla sede dell’Osservatorio vesuviano dopo la scorsa di stanotte di magnitudo 4.4 nell’area flegrea.

«Sono tre settimane che c’è una variazione della velocità di deformazione della dinamica crostale. L’evento di stanotte avviene nella fascia costiera compresa tra Pozzuoli e Napoli La Pietra e Bagnoli a profondità due chilometri e mezzo e questo terremoto avvia in una periodo in cui sismicità è concentrata e localizzata sempre nelle stesse aree sismogenetiche» sottolinea il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito.

«L’accelerazione registrata, che non significa avvenuta, ha valori in prossimità epicentro tra 1 e 0,6 allontanandoci di pochi metri si scende del 20-40 per cento. In questo terremoto ci sono state accelerazioni significative anche da una stazione che abbiamo a Posillipo. L’accelerazione del bradisismo è quantificata in tre centimetri al mese, dato emerso nelle ultime settimane» aggiunge.

E su cosa possa accadere, Di Vito è chiaro: «C’è una certa variabilità, quindi indicare dove ci può portare questo segnale è assolutamente impossibile e prematuro. Quello che sappiamo è che questo segnale ci sta indicando che il processo sta continuando sempre in modo sostenuto. Se vogliamo fare una comparazione con le crisi precedenti, dobbiamo ricordare che per quelle degli anni Settanta, 1982-1984 oltre a quella anni Cinquanta i sistemi di rilevazione erano diversi e le velocità di deformazione erano di un ordine di grandezza superiore, si è arrivati fino a 14 centimetri al mese. Io tenderei a circoscrivere l’analisi a questa attualmente. Sappiamo che siamo su un vulcano che ha una sua dinamica e siamo attenti a seguirla, abbiamo una grande attenzione. C’è stato un sollevamento di140 centimetri dal 2005 a oggi e nel periodo 1982-84 siamo arrivati a 185».

Bianco, dal canto proprio, aggiunge che «questo evento è avvenuto all’interno di uno sciame, è stato seguito da terremoti che hanno costituito e stanno costituendo uno sciame contenuto energetico è basso magnitudo 1.7 e gli eventi che stanno avvenendo tutti intorni area colpita da evento più forte».

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