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Bradisismo
14 Marzo 2025 - 08:44
NAPOLI. Paura e timore tra la gente per strada subito dopo l’interminabile sequenza del terremoto. In molti sono scesi in piazza a Napoli e sul Lungomare Pertini a Pozzuoli, altri hanno affollato gli spazi larghi. «Certo che ho avuto paura, mi sono trovata tutta a un tratto in una condizione di instabilità. Purtroppo c’è sempre stata poca chiarezza nell’informazione durante questi eventi. Per esempio, che significa “mobilitarsi?” È importante sapere come proseguirà qui il nostro cammino», dice Paola d’Allio, pediatra.
E Francesca Moleti, residente a Bagnoli, racconta di non essere potuta rientrare in casa dopo la scossa. «Sono uscita in pigiama, ricoperta di polvere, non ho potuto fare nulla. È crollato il tetto, mentre dormivo. Sono scappata fuori, ho chiamato i vigili del fuoco più e più volte. Sono andata alla municipalità di Bagnoli, ma non c’erano né il presidente né qualche tecnico».
Anche Roberta Narici, insegnante, è visibilmente arrabbiata. «Lo spavento è stato forte, anche perché ho una bambina di pochi anni. Ci siamo precipitati in strada ma più che l’imprevedibile della natura ci ha spaventato la totale assenza delle istituzioni rispetto all’assenza di una programmazione chiara e sicura» dice.
Luigi Santini, chirurgo della Vanvitelli in pensione, è quanto mai chiaro: «Sono diversi mesi che i cittadini sono lasciati soli. La Protezione civile ed i sindaci lavorano in sinergia, ma è arrivato il momento delle decisioni».
Giovanni Lopes era appena uscito di casa per prendere servizio nel laboratorio di pasticceria a Fuorigrotta. E racconta tutto il proprio spavento: «Ad un certo punto sono stato investito da un forte vento che mi ha preso in pieno. Lo spavento è stato enorme. Ho subito percepito che si trattava di una forte scossa, la più forte degli ultimi tempi. Ho cominciato a tremare nelle gambe, ho corso verso la macchina e non sono uscito dall’abitacolo per almeno un’ora. Non è stato bello».
Giuseppe Del Gaudio, residente in via Diocleziano, spiega che «stavamo dormendo quando la scossa ha svegliato me e la mia famiglia. La paura è stata tanta, è innegabile. Adesso serve che le istituzioni scendano in campo in maniera decisa».
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