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«Nessuna evidenza di un'eruzione imminente»

L'Ingv: possibili altre scosse anche poco sopra 4.4

Sciame sismico ancora in corso, rilevati 647 terremoti

POZZUOLI. "Sebbene da molti mesi si continuano a registrare variazioni fluttuanti e variabili, ma sostenute, di alcuni parametri quali la velocità di deformazione del suolo e l’emissione di Co2, gli altri parametri rilevati dal sistema di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano-Ingv nel suo complesso non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, soprattutto alla luce di un’analisi di tutti i parametri geofisici e geochimici nel loro complesso". Lo scrive l'Ingv in un punto sulla situazione nei Campi Flegrei e sul bradisismo dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 verificata ieri 13 marzo all'1.25.

"Non ci sono, ad esempio - si legge - segnali sismici che indichino il movimento di magma verso la superficie né anomalie geofisiche e geochimiche tali da indicare una perturbazione del sistema idrotermale". Nonostante l’evento sismico sia avvenuto a soli 2,5 km in linea d’aria dalla sede dell’Osservatorio Vesuviano, "con inevitabile coinvolgimento anche del personale di turno nella notte", l'Ingv sottolinea che "l’intera procedura organizzativa che garantisce le comunicazioni previste verso gli organi di Protezione Civile, nei suoi vari livelli, e verso la popolazione, si è svolta secondo gli standard previsti. Inoltre, nelle settimane passate, così come nei giorni che hanno preceduto l’evento sismico della scorsa notte, i vari gruppi di ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano con compiti di monitoraggio hanno intensificato le campagne di misura di tutti i parametri fisici e chimici utili alla definizione del fenomeno in atto". 

"Gli scenari che possiamo aspettarci nel breve termine vanno inseriti nel quadro geofisico che la caldera dei Campi Flegrei mette in luce da tempo: la sismicità proseguirà fin quando sarà in atto il sollevamento del suolo e i terremoti di energia confrontabile con quella del terremoto odierno, o di poco superiore, saranno ancora possibili. Restano possibili una intensificazione della crisi bradisismica come pure una sua diminuzione, con un passaggio da sollevamento a subsidenza (così come avvenuto nelle crisi del secolo scorso)" scrive l'Ingv.

"Nelle ultime tre settimane - ricorda l'Ingv - la velocità media di sollevamento del suolo nella zona di massima deformazione, in prossimità del Rione Terra a Pozzuoli, si è attestata intorno ad un valore preliminare di 30 millimetri al mese. Un esame dei dati presenti nel Bollettino mensile di febbraio evidenzia che: nei mesi precedenti, da agosto 2024, la stessa zona, al centro della caldera, aveva mostrato un tasso di sollevamento medio di 10 millimetri al mese; solo durante la seconda metà di febbraio 2025 tale valore era salito a 15 millimetri al mese".

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