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Campi Flegrei, 70mila bambini vivono nella paura

Molti di loro stanno vivendo una fase di sospensione e diversi hanno dovuto abbandonare casa

Campi Flegrei, 70mila bambini vivono nella paura

NAPOLI. Sono oltre 70.000 i bambini tra 0 e 14 anni che in questi giorni stanno vivendo nella paura a causa del costante sciame sismico e della forte scossa di terremoto che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito l'area dei Campi Flegrei, in particolare nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, nonché in alcuni quartieri di Napoli, tra cui Soccavo, Pianura, Bagnoli e Fuorigrotta. Lo sottolinea Save the Children nell'ambito delle attività di tutela e sostegno dei minori durante le situazioni emergenziali, sia per quanto riguarda le loro esigenze materiali che per il supporto psicologico.

Le bambine, i bambini e gli adolescenti, a diversi livelli, stanno sperimentando da giorni la paura, l'incertezza, il cambiamento di vita in seguito ai movimenti tellurici intensi e alle loro conseguenze, che per alcuni di loro si sono tradotti nell'abbandono delle proprie case e nella chiusura delle scuole, elementi che, insieme al timore per quello che è accaduto e potrebbe accadere, costituiscono fattori che gravano sul loro benessere psico-sociale e a cui occorre dare priorità. "La situazione è un po' complicata, molte case hanno subito delle lesioni e i bambini stanno vivendo una fase di sospensione. In molti casi hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, i loro giochi, il loro ambiente, in attesa delle dovute verifiche strutturali, e non sanno se e quando potranno tornarci.

Tutti noi che viviamo nell'area siamo spesso concentrati a gestire le situazioni potenzialmente di pericolo e spesso gli adulti di riferimento non riescono a dedicate del tempo per spiegare ai più piccoli cosa sta accadendo, Tutto ciò genera in loro un profondo senso di insicurezza", ha dichiarato Antonio Caiazzo, Responsabile territoriale del programma di Innovazione sociale di Save the Children, che vive nell'area dei Campi Flegrei. "È fondamentale che la comunità educante possa supportare le famiglie, a prescindere dall'apertura o meno delle scuole, per guidarle nella narrazione di questo momento di grande precarietà", conclude Antonio Caiazzo. L'Area Emergenze di Save the Children già in contatto con il Dipartimento Protezione civile ed è pronta per attivarsi in caso di necessità.  

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