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Delitto Scuotto, tutto da rifare

Epurazione interna ai Contini, la Cassazione “salva” il presunto killer: palla al Riesame

Delitto Scuotto, tutto da rifare

NAPOLI. Epurazione interna al clan Contini, l’inchiesta che sembrava aver fatto luce sul cold case dell’omicidio di Giuseppe Scuotto si arricchisce di un primo, importante colpo di scena. La prima sezione della Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare a carico del presunto killer Gennaro Cirelli e trasmesso gli atti al tribunale del Riesame, chiamato nelle prossime settimane a una nuova valutazione. Determinante ai fini della decisione degli Ermellini si sono rivelate le argomentazioni dei difensori di Cirelli, i penalisti Andrea Imperato, Gennaro Pecoraro e Sergio Cola, i quali hanno messo in luce sul profilo della gravità indiziaria alcune discrepanze tra le dichiarazioni rese all’epoca da alcuni testimoni oculari, tra cui tre poliziotti che avevano assistito in diretta al delitto, e la figlia della vittima, che sarebbe giunta sulla scena solo in seguito. Per la stessa vicenda è imputato anche il ras dei Contini Antonio Muscerino “’o biondo”, che però, a differenza di Cirelli, aveva deciso di non presentare ricorso al tribunale del Riesame.

Il processo per entrambi, al netto dell’inattesa decisione della Cassazione, è però dietro l’angolo e il primo appuntamento è stato fissato per il prossimo 26 marzo. Il delitto, consumatosi al Vasto nel lontano maggio del 2000, sarebbe stato un’epurazione interna ai Contini: la vittima era infatti ritenuta uno dei luogotenenti del boss Eduardo Contini “’o romano”. Tant’è che il movente, secondo gli inquirenti e gli investigatori che hanno risolto il cold case, risiederebbe in un deficit di fiducia verso Scuotto: si temeva potesse pentirsi se fosse stato arrestato e inoltre avrebbe trafficato in maniera illecita senza l’autorizzazione della cosca con base tra il Vasto, l’Arenaccia e San Carlo all’Arena.

Ne hanno parlato diversi collaboratori di giustizia negli anni scorsi, così nel 2022 è partita una nuova inchiesta culminata nelle misure cautelari eseguite pochi mesi fa a carico di Antonio Muscerino “’o biondo” e Gennaro Cirelli: il primo già detenuto a Sulmona, il secondo libero. I poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile della questura, autori delle indagini, hanno eseguito il provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda. Giuseppe Scuotto fu ferito a morte da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi contro di lui mentre percorreva corso Novara in sella a un ciclomotore. Le attività di indagine sono state riaperte a novembre 2022 in seguito ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ma attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche abbinate ad accertamenti telematici il risultato è stato diverso.

È emerso che Antonio Muscerino e Gennaro Cirelli avrebbero commesso l’omicidio, quali esecutori materiali, nell’ambito di una epurazione interna dovuta alla presunta gestione, da parte della vittima, di affari illeciti senza l’autorizzazione dei vertici del sodalizio criminale, oltre che alla paventata possibilità che volesse intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia.

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