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Bradisismo

Campi Flegrei, sono già oltre 300 gli sfollati

Le famiglie negli alberghi sono 55. Il ministro Musumeci: «35 milioni per le case»

POZZUOLI. Dal 13 marzo scorso, complessivamente, nei Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, le ordinanze di sgombero hanno riguardato 142 nuclei familiari, pari a 340 persone, di cui 55 ospitate in alberghi convenzionati con la Regione Campania e le restanti in autonoma sistemazione. Nella sede di via Acate, la notte scorsahanno pernottato 17 persone, 41 al Palatrincone di Monterusciello e sette persone a Bacoli, Viale Olimpico.

Gli abitanti delle città colpite dal bradisismo sono ormai costantemente spaventati e preoccupati perché non sanno quando e come potranno aggiustare le loro case. Convivono nello stato di incertezza. Attendono nuove scosse e temono che uno dei sismi più lunghi e potenti possa far cadere le case, che intanto vengono monitorate. Proseguono, infatti, gli interventi di verifica statica degli edifici da parte dei vigili del fuoco, giorno e notte, con un dispositivo di esperti immutato.

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ieri ha reso noti i dati degli interventi effettuati dal personale dei vigili del fuoco che sono attualmente 670, mentre quelli in attesa, allo stato, sono 330, per un totale complessivo che, ad oggi, è di mille. Ma non tutti possono programmare opere di ristrutturazione e qui si attende che sia il Governo a venire in soccorso alle popolazioni vittime del bradisismo.

«Non possiamo bloccare le scosse e neutralizzare l’attività del vulcano, però non serve il panico, serve soltanto continuare a comprendere che si vive su uno dei più complessi vulcani al mondo», il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha così risposto a 24 Mattino su Radio 24. Ma è andato oltre, spiegando come il Governo ha deciso di affrontare nella pratica il problema delle abitazioni lesionate dai continui terremoti nell’Area flegrea.

«Abbiamo immaginato un intervento dello Stato e un intervento del proprietario. Abbiamo già previsto i primi 100 milioni di euro e la disponibilità sarà alimentata fino al 2029. Non lo chiamerei sisma bonus perché non è stato ben utilizzato, diciamoci la verità - ha spiegato - Si pensava soprattutto al “cappotto”, proprio perché come italiani non abbiamo una particolare propensione alla cultura del rischio. Non c’è dubbio che lo Stato sta intervenendo con oltre mezzo miliardo per consolidare le infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole e non è un caso marginale».

Ed ecco in soldoni quanto è destinato ai privati: «Abbiamo previsto 35 milioni per consentire alle persone che hanno dovuto lasciare le case per le scosse del maggio scorso per renderle di nuovo agibili. Ancora, 20 milioni l’anno per concorrere alla messa in sicurezza delle case che i proprietari riterranno dover adeguare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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