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Terra dei fuochi
18 Marzo 2025 - 08:15
NAPOLI. Si accende lo scontro sulla terra dei fuochi e sulla nomina del commissario Giuseppe Vadalà che ieri, alla sua prima uscita pubblica in occasione del rapporto “Ecomafie” di Legambiente, si è beccato l’affondo del vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola: «Non arriverà proprio niente in termini di risorse. Il decreto è una truffa, apriremo una polemica frontale. È stato strombazzato questo decreto Terra dei fuochi e il commissariamento ma non c’è un euro. È solo un atto di cafonaggine istituzionale perché si prevede sic et simpliciter di togliere risorse alla Regione e trasferirle all’autorità del commissario. Nessuna questione personale con il commissario, ma è un problema di leale collaborazione istituzionale. La lealtà è reciproca, non può essere unilaterale».
E ancora. «Il decreto non prevede un euro di risorse aggiuntive, nessuna semplificazione normativa né l’incremento delle forze dell’ordine per il controllo del territorio. Sostanzialmente è un trasferimento autoritario di risorse dalla Regione al commissario. Ci sta bene la nomina del commissario, siamo stati noi prima del decreto a chiedere una leale collaborazione, ma non ci sta bene un atto di scarsa sensibilità istituzionale che non aiuta quello che è necessario, una collaborazione tra i vari enti. Avevamo dato una disponibilità al trasferimento di 70 milioni per alcuni siti prioritari, ma non sono solo quelli su cui bisogna intervenire quindi ci sembra strano che si preveda un provvedimento che esclude totalmente la Regione. Le risorse in campo oggi sono solo quelle della Regione? Praticamente sì», la chiosa.
D’altronde è lo stesso commissario Vadalà a spiegare l’iter del suo intervento: «Sicuramente ci vogliono dei milioni, direi che ci vogliono delle centinaia di milioni, però stiamo lavorando per fare uno screening e uno schema delle discariche da bonificare, poi potremo quantificare le risorse necessarie». Il generale Vadalà si sofferma sul decreto Terra dei fuochi, che si muove proprio in questa direzione: «Vediamo com'è la situazione - spiega - vediamo quello che si fa o si può fare e poi vediamo quanto ci vuole in termini di fondi. Sicuramente per un territorio così vasto la somma da mettere a disposizione è importante, anche perché non dimentichiamo che non ci sono solo le discariche, ma purtroppo c'è tutta l'aria a cavallo delle due province tra Napoli e Caserta dove, purtroppo, continua in parte lo sversamento di rifiuti. Anche questo non va bene e si deve bloccare».
Quanto al termine di due anni, imposto all'Italia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per effettuare una serie di interventi urgenti in quest'area, Vadalà fa notare che, «per recuperare e per fare le bonifiche ci vuole più tempo», ma «va bene così, nel senso che prima facciamo e meglio è. Ora - aggiunge - l'importante è andare in una direzione, intraprenderla e non mollarla, fare in modo che il processo sia irreversibile».
E ancora, Vadalà lancia anche un allarme: «Sappiamo che la criminalità sappiamo è interessata al prima e al dopo. Poi, dove ci sono bonifiche o messe in sicurezza c'è il movimento Terra e sappiamo che questa è un'attività così semplice che la criminalità se ne è interessata, per non dire impossessata, in alcuni territori. Abbiamo realizzato i dovuti schermi insieme alla Prefettura - spiega il generale dei carabinieri a margine della presentazione del Rapporto Ecomafie di Legambiente - non solo la “white list", ma anche un protocollo di legalità con il ministero dell'Interno, per far sì che tutto sia assolutamente controllato e che, chi è stato messo fuori, non rientri con i subfornitori e subappalti. Questa è la cosa più importante da sorvegliare».
Vadalà lancia infine un appello a fare rete tra tutti gli attori coinvolti. «Noi da otto anni lavoriamo in ogni territorio - ricorda - si è costruita una squadra fra Stato, Regioni, Comuni, realtà del territorio e cittadini per poter far bene. I risultati si raggiungono solo se si fa squadra, altrimenti abbiamo molte più difficoltà».
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