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19 Marzo 2025 - 09:01
NAPOLI. Fiumi di droga e, soprattutto, telefonini illegali per continuare a comandare i rispettivi clan dal carcere di Secondigliano, dopo la retata di dodici mesi fa, ieri pomeriggio è arrivata la sentenza di primo grado per ras, gregari e detenuti. Il gup del tribunale di Napoli, dando ampio accoglimento alla linea della Procura, ha disposto ventinove condanne per un ammontare di quasi 240 anni di reclusione. Non sono però mancati alcuni importanti colpi di scena, come l’assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di droga per la presunta boss di Bagnoli Maria Matilde Nappi, difesa dagli avvocati Leopoldo Perone e Rocco Maria Spina, e il figlio Cristian Esposito, assistito invece dal solo Spina. Entrambi sono così riusciti a cavarsela con pene più che dimezzate rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero.
Queste nel dettaglio le condanne inflitte ieri al termine del rito abbreviato: Matteo Balzano, 10 anni in continuazione; Giovanni Baratto, 18 anni e 1 mese in continuazione; Gennaro Pasquale Barone, 4 anni e 10 mesi; Salvatore Basile 2 anni e 8 mesi; Nicolas Brunetti, 18 anni e 2 mesi; Roberta Cascone, 10 anni e 2 mesi; Antonio Castiello, 4 anni e 5 mesi; Salvatore Celentano, 18 anni e 4 mesi in continuazione; Giorgio Ciriello, 11 anni e 1 mese in continuazione; Ciro Contini, 9 anni e 9 mesi in continuazione; Vincenza De Rosa, 2 anni con pena sospesa; Cristian Esposito, 5 anni e 10 mesi; Giuseppe Francavilla, 3 anni e 1 mese; Manuel Giuliano, 2 anni e 8 mesi; Nico Grimaldi, 9 anni e 2 mesi; Vincenzo Grimaldi, 3 anni; Alessandro Iuliano, 4 anni in continuazione; Oreste Manzi, 2 anni e 2 mesi in continuazione; Lucio Musella, 18 anni e 3 mesi; Maria Matilde Nappi, 5 anni e 10 mesi; Rita Pitirollo, 9 anni e 2 mesi; Eduardo Franco Romano, 2 anni e 8 mesi; Vincenzo Scognamiglio, 20 anni; Nicola Sautto, 2 anni e 8 mesi; Domenico Scotto, 2 anni e 8 mesi; Antonio Gianpaolo Talletti, 10 anni e 8 mesi; Santo Tessitore, 5 anni in continuazione; Giovanna Viciglione, 10 anni e 8 mesi; Maria Vitale, 9 anni e 2 mesi in continuazione con altra sentenza.
Il personaggio principale nella clamorosa vicenda era Vincenzo Scognamiglio, che manovrava i droni disegnando traiettorie particolari per eludere le difese aeree di ogni penitenziario con l’aiuto di Antonio Castiello, incensurato dell’Avellinese, titolare della ditta fornitrice degli apparecchi.Ma in due anni l’inchiesta era giunta al primo bivio con la richiesta della Dda, accolta dal gip, degli arresti: ben ventuno quelli eseguiti il 19 marzo 2023. Tra i coinvolti alcuni giovani ras di camorra: Ciro Contini “’o nirone” dell’Arenaccia, Matteo Balzano, Giovanni Baratto, Cristian Esposito con la madre Maria Nappi (moglie del ras Massimiliano Esposito “’o scognato”). I rifornimenti avvenivano con droni gestiti da un “service” con tariffe precise: mille euro per consegnare uno smartphone, 250 euro per un telefonino per sole chiamate vocali e 7.000 euro per mezzo chilo di droga.
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