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20 Marzo 2025 - 09:24
ERCOLANO. «Alla Campania non mancherà mai il sostegno del ministero della Cultura, di questo potete esserne certi». Ad assicurarl il ministro Alessandro Giuli, al Parco Archeologico di Ercolano per la riapertura di due domus. «Non è la prima volta che vengo qui, ma è come se lo fosse perchè sono rimasto letteralmente incantato dalla bellezza che c’è qui e dalla qualità di ci lavora. Ed Ercolano, malgrado tutto quello che dice e scrive sulla Campania è la dimostrazione che questa è una terra meravigliosa» sottolinea l’esponente del governo guidato da Giorgia Meloni che, poi, ricorda che «il progetto Domus rappresenta un grande esempio di sinergia tra pubblico e privato con protagonisti il Parco Archeologico di Ercolano, Packard Humanities Institute, il ministero della Cultura e gli enti locali».
L’OFFERTA CULTURALE DEL PARCO ARCHEOLOGICO. E in tal senso, il rinnovamento dell’offerta culturale di Ercolano con i lavori di restauro e valorizzazione portati avanti dal Parco in partenariato con il Packard Humanities Institute è, secondo il ministro della Cultura, «è un primo grande passo che coniuga le nuove aperture a tecnologia, accessibilità, fruibilità, soprattutto per i giovani. La riapertura, invece è esempio di tutela e valorizzazione di ambienti unici in Campania e nel mondo».
I NUOVI SCAVI. Con queste attività «si sono poste le basi per una prosecuzione proficua del rapporto che porterà, con circa 45 milioni, alla costruzione di nuovi depositi, laboratori, uffici e alla ripresa su vasta scala degli scavi nella parte orientale del sito, finora esplorato per un solo quinto della sua estensione». Per questo, dice Giuli, «siamo di fronte a un successo straordinario per il quale siamo grati ai protagonisti e alla comunità locale. È importante il rapporto tra i parchi archeologici e le città. Ercolano vive ed interagisce con larea archeologica ed è curata come un gioiello inestimabile».
E ancora: «Adesso il pubblico potrà tornare ad ammirare due tra le più belle residenze presenti in questo luogo, eternato dal fuoco del Vesuvio, che qui ha agito, come sappiamo, in modo differente rispetto a Pompei, permettendo di conservare testimonianze davvero uniche in tutto il Mediterraneo». E Giuli, nel corso del proprio intervento, fa riferimento «alla straordinaria biblioteca con circa 1800 rotoli di papiro,ora in gran parte depositata alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Proprio lo studio dei resti carbonizzati, attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche di analisi e tecnologie di ultima generazione, consente di esaminarne i contenuti senza rischiare la conservazione dei rotoli facendo venire alla luce altre sorprese».
Infine: «Anche grazie alle possibilità offerte dal digitale, chi percorre i cardi e i decumani può percepire con un'immediatezza prelogica la vita che li animava. Tutto questo ancora più di Pompei». E in serata, Giuli, lasciando Napoli dopo aver visitato la mostra dedicata a Pino Daniele, ribadisce che «la Campania è importante, sono stati due giorni intensi. Siamo stati in luoghi di rigenerazione importantissimi, dove abbiamo ripreso le misure del modello Caivano, attraverso la posa della prima pietra dell’auditorium; abbiamo visto quanto è importante il patrimonio archeologico e che lavoro scientifico c’è dietro Ercolano estiamo prendendo le misure di tutte le criticità che riguardano le zone sismiche della Campania».
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