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21 Marzo 2025 - 08:32
Il ministro Nello Musumeci
ROMA. «L’azione del governo per il sostegno alla popolazione dei Campi Flegrei è per la prima volta non episodica né estemporanea, frutto invece di una programmazione accurata e consistente, strutturata». A dirlo è il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci, nell’informativa urgente nella Camera in ordine ai recenti eventi sismici che hanno colpito l’area dei Campi Flegrei e allo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
«A partire dal settembre del 2023 ho incontrato i sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli. Il Governo, con il presidente Meloni in prima linea, ha voluto accendere i riflettori sull’area dei Campi Flegrei, un territorio di grandi valenze storiche e culturali, di rilevante pregio, paesaggistico e naturalistico, ma gravato da una eccezionale sovrapposizione di rischi vulcanici, naturali, sismici e bradisismici, a cui le circa 100mila persone residenti sono esposte ogni giorno anche nel semplice svolgimento delle attività quotidiane. Quello dei Campi Flegrei è un tema sul quale credo non ci si possa dividere né in questa sala né fuori da questa Aula».
L’ACCUSA ALLE ISTITUZIONI PUBBLICHE. Secondo l’esponente dell’esecutivo nazionale «un’accurata e responsabile pianificazione urbanistica avrebbe dovuto impedire sin dal dopoguerra ogni attività edificatoria. Le istituzioni pubbliche nei decenni passati avrebbero dovuto guidare con buon senso e responsabilità la sempre crescente popolazione verso una solida cultura consapevolezza del rischio. Invece, si è preferito molte volte tacere, minimizzare, liquidare ogni ragionamento con la solita frase fatta “niente paura, tanto qui è sempre stato così”. Un approccio rassicurante che ha facilitato dagli anni ’60 in poi un’antropizzazione densissima e assolutamente incompatibile con quel territorio. E 100mila persone ogni giorno a rischio».
I NUMERI DELLA SITUAZIONE. Poi snocciola alcuni dati ricordando che fin all’altroieri «i vigili del fuoco hanno ricevuto circa 1.260 richieste di intervento per verifica statica, di cui 1.020 già eseguite. Alla data del 15 marzo sono state presentate 640 istanze di sopralluogo da parte dei cittadini, delle quali circa due terzi ricadenti in zona ad alta e media concentrazione di edifici vulnerabili. Di queste il 45,3 per cento è relativo a Pozzuoli, il 50,8 a quello di Napoli e il 3,9 a Bacoli. La struttura tecnica nazionale e la Regione Campania sono state mobilitate per dare avvio ai sopralluoghi nei prossimi giorni».
E ancora: «Sono 163 i nuclei familiari evacuati nell’area dei Campi Flegrei con ordinanze di sgombero dei sindaci per un totale di 388 persone sgomberate dalle loro abitazioni: 60 sono stati collocati in apposite strutture alberghiere, 47 nelle quattro aree di ricovero specificamente allestite e le altre hanno trovato una sistemazione autonoma. Per quello che attiene le forze in campo vi è stato il coinvolgimento nell’immediato di circa 300 risorse umane e di oltre 50 mezzi».
E a Napoli, secondo l’ultima nota del Comune di Napoli, sono 262 persone sgomberate per un totale di 123 nuclei familiari: 60 persone ospitate in strutture alberghiere; 173hanno trovato autonoma sistemazione; 13 alloggiate presso presso l’hub di accoglienza di via Acate e 16 ospitate nella struttura di Marechiaro.
LA MAPPA DEL RISCHIO. Riguardo i rischi di eventi eruttivi, Musumeci spiega che «dall’Osservatorio vesuviano si dichiara non esservi allo stato evidenze di immediata eruzione. Dobbiamo, quindi, lavorare per la normalità ma essere sempre pronti a tutte le evenienze. Il compito del Governo è quello di continuare a stare accanto alla popolazione dei Campi Flegrei ma abbiamo anche il dovere, però, come Governo di usare con la popolazione un linguaggio scevro da retoriche, da buonismo, senza drammatizzare ma senza mai sottovalutare».
I CRITERI DI PREVENZIONE. Secondo il ministro «questo dialogo tra istituzioni e popolazione nei Campi Flegrei in passato non c’è mai stato. Basti pensare che l’ultima esercitazione per il rischio vulcanico del Vesuvio risale a sei anni fa». Per Musumeci «in un’area fortemente a rischio lo Stato ha sì il dovere di rispondere alla collettività che, però, non può assumere un ruolo passivo quando diventa destinataria di regole. Ai Campi Flegrei ce ne siamo resi conto lo scorso anno quando abbiamo voluto dare vita a tre esercitazioni con una quasi nulla partecipazione degli abitanti. Solo in quella di ottobre abbiamo registrato l’adesione di circa 1500 persone».
Musumeci ricorda che «con uno stanziamento di 52 milioni si è dato avvio a un’attività finalizzata a riconoscere le principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e la popolazione dei primi strumenti per fronteggiare l’esposizione al rischio. Ulteriori fondi sono stati stanziati per gli interventi sugli edifici privati danneggiati, con un contributo di 20 milioni per il 2024 e 15 milioni per il biennio successivo. Abbiamo previsto lo stanziamento di oltre 470 milioni di euro per la realizzazione di interventi pubblici: 186 per la riqualificazione sismica degli edifici pubblici e 284 per le infrastrutture. Questo Governo ritiene di aver fatto in un anno e mezzo tutto quello che era possibile sulla prevenzione strutturale».
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