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Omicidio-suicidio
22 Marzo 2025 - 08:43
NAPOLI. Non andavano più d’amore e d’accordo secondo quanto hanno ricostruito i poliziotti del commissariato Vicaria, ma nulla di profondamente diverso da quanto accade in molte coppie.
Cosicché l’omicidio-suicidio avvenuto ieri nell’appartamento in cui vivevamo due coniugi ucraini, arrivati a Napoli prima della guerra per lavorare come in effetti facevano, è stato un fulmine a ciel sereno. Ieri pomeriggio una lite più accesa del solito ha provocato in un 5enne una tale rabbia da aggredire con forza la moglie di quattro anni più giovane, che inutilmente si è difesa.
Un colpo alla testa con un corpo contendente, probabilmente un martello, l’ha uccisa all’istante. Lui, poco dopo, resosi conto di aver causato la morte della donna, è andato in bagno e si è impiccato con una corda appesa al lampadario. Erano le 16 circa di ieri quand’è scattato l’allarme in via Don Bosco.
La coppia aveva una figlia, che non era in casa al momento dell’omicidiosuicidio. Ma è stata proprio la ragazza, 17enne, a scoprire i corpi e a chiamare in preda al panico la polizia. “Aiuto, aiuto”, gridava tra le lacrime e si singhiozzi. In pochi minuti sul posto sono accorsi i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della questura e i colleghi del commissariato Vicaria, che conducono le indagini con il supporto degli esperti della Scientifica.
La scena del crimine e il ritrovamento del corpo dell’uomo con la corda al collo non lasciano dubbi. Si è trattato dell’ennesimo femminicidio e la circostanza che il 50enne si sia poi tolto la vita può solo far pensare che la martellata in testa alla moglie nelle sue intenzioni non dovesse provocare la morte. Sul perché del litigio di ieri ancora non c’è chiarezza, per quello che può servire. Sicuramente nulla lasciava pensare a un omicidio né sembra che ci fossero motivi di gelosia. Ma su ciò gli investigatori stanno ancora lavorando.
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