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Le indagini

Omicidio Durante, riflettori sulla Sanità

La pista principale dietro l’agguato conduce allo scontro con il gruppo del Mercato

Omicidio Durante, riflettori sulla Sanità

Emanuele Durante, vittima di un agguato al rione Sanità

NAPOLI. Riflettori puntati soprattutto sul Rione Sanità, anche se dai radar degli investigatori non sono ancora scomparsi il Mercato e Forcella. Per risalire agli autori dell’omicidio di Emanuele Durante si guarderebbe soprattutto al quartiere caro al principe Totò, con la procura antimafia e i carabinieri (titolari dell’indagine) che sta cercando di ricostruire attraverso la videosorveglianza i loro movimenti prima e dopo l’agguato dell’altro sabato in via Santa Teresa degli Scalzi. Scoprire il transito dello scooter su cui viaggiavano gli assassini sarebbe un 9importante passo in avanti.

LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO. Emanuele Durante, 20enne con qualche piccolo precedente di polizia a carico ma senza legami con clan, alle 18 e 30 del 15 marzo scorso era alla guida di una Smart con affianco la fidanzata. Il killer e il complice, con il volto coperto secondo varie testimonianze raccolte, si sono materializzati alla destra del conducente. Quello seduto al posto del passeggero ha estratto una pistola calibro 7,65, facendo fuoco con la canna dentro l’abitacolo. Ha mirato in basso, sparando almeno 3 volte e il colpo all’addome è risultato fatale per il 20enne. Era sabato e la zona del Museo fino a piazza Dante era affollatissima come sempre, per cui lo scooter dei sicari zigzagando tra le autovetture si è allontanato dalla zona rapidamente. Il problema è che di motorini in giro a quell’ora ce n’erano tanti, per cui il lavoro degli investigatori per identificare con precisione il mezzo non è facile. Così come sarebbe ancora in corso il vaglio delle telecamere nei minuti precedenti al raid di morte per scoprire il luogo di partenze. 

GLI ULTERIORI ELEMENTI EMERSI DALLE INDAGINI. C’è altro, che sarebbe emerso nei primi 15 giorni di indagini. Emanuele Durante potrebbe essere stato coinvolto nelle guerre in corso tra gruppi di giovani nel centro di Napoli e in particolare l’attenzione degli investigatori si starebbe appuntando su quella tra la il Rione Sanità e il Mercato, culminata il 24 ottobre scorso nell’omicidio del 15enne Emanuele Tufano durante una sparatoria notturna tra due gruppi, ma costellata da altri episodi meno gravi. Il contrasto sarebbe scoppiata per una rapina dai contorni ancora poco chiari. Da quel momento si sarebbero verificate incursioni armate sull’uno e sull’altro fronte, una delle quali dal peggior esito possibile.

LA PISTA INTERNA COME ALTRA IPOTESI DIETRO L’OMICIDIO. C’è poi una pista interna alla zona dei Tribunali e di Forcella, secondo cui il 20enne Emanuele Durante sarebbe finito nel mirino di uno o più ras di camorra per uno “sgarro”. Lui nelle ultime settimane sembrava tranquillo come al solito e continuava a fare la vita di sempre, uscendo con la fidanzata e con gli amici. Per cui si può presumere che non abbia subito avvertimenti o minacce oppure non vi abbia dato peso. Ma evidentemente il suo destino era segnato: i sicari avevano pianificato l’agguato, entrando in azione incuranti del traffico e dei numerosi passanti in via Santa Teresa degli Scalzi. Il giovane contava di diplomarsi e cercare un lavoro regolare.

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