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Il processo
25 Marzo 2025 - 14:19
Si è aperta oggi la prima udienza del processo per l’omicidio di Santo Romano, giovane promessa del calcio morto nella notte tra l'1 e il 2 novembre 2024 a causa delle gravissime ferite riportate dopo essere stato raggiunto al petto da un colpo di arma da fuoco mentre, con un gruppo di amici, era a San Sebastiano al Vesuvio. L’atmosfera all’esterno del Tribunale dei minorenni è carica di emozione e tensione, con gli amici della vittima che hanno urlato a gran voce: "Giustizia, giustizia!".
Un nutrito gruppo di familiari e conoscenti di Santo ha raggiunto il tribunale a bordo di due bus, parcheggiati a pochi metri dall’ingresso. Fra striscioni e manifesti, uno in particolare ha attirato l’attenzione: “Napoli alza la voce per i giovani che non possono più sognare". Un messaggio forte e chiaro, che riflette il dolore e la preoccupazione di una comunità intera.
LA MAMMA DI SANTO ROMANO
«Sono tesa. Confidiamo nella vera e sana giustizia». Queste le parole della mamma di Santo, Filomena De Mare. «Mi aspetto pene severe, la continuità di queste pene - ha detto ai cronisti - una pena deve essere scontata per intero senza premi né sconti. Chi ha avuto il coraggio di aver fatto questo deve poi anche avere il coraggio di scontarsi tutta la pena».
A chi le chiede se si apettasse tutta questa attenzione, risponde: «Le persone che mi seguono non sono altro che mamme come me. Sono stanche di tutto questo. La giustizia questo deve vedere: non che la mamma di Santo è fuori al Tribunale, ma che il popolo è fuori al Tribunale perché si è stancato e ha bisogno di pene certe per fermare la mano di questi minori».
Molti dei presenti indossano una maglietta bianca con su impresso il volto di Santo e adesivi a forma di cuore con su scritto “Santo Vive". Sul cancello esterno del Tribunale gli amici hanno affisso lenzuola bianche con scritte in ricordo di Santo.
LA FIDANZATA SIMONA
Tra le voci più toccanti, quella di Simona, la fidanzata 18enne di Santo, che ha portato con sé una scarpa da calcio del giovane, portiere nell'Asd Micri di Pomigliano d'Arco. Abbracciando il simbolo di una passione condivisa, Simona ha rivelato ai cronisti: «Con questa scarpa ci dormo, non riesco più a separarmene. È la prima volta che la porto in pubblico dopo un po’ di tempo perché è qualcosa di Santo in un giorno così importante». Le sue parole risuonano come un appello disperato.
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