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l'emergenza bradisismo
26 Marzo 2025 - 12:23
Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito
NAPOLI. ''Negli ultimi 14 giorni i dati ci dicono del rallentamento della velocità della deformazione del suolo. Non è la prima volta, è capitato anche in altri periodi, non ha forti implicazioni sulla dinamica generale, che resta simile, con forti emissioni idrotermali e sismicità''. Lo dice all'Adnkronos il direttore dell'Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell'Ingv, Mauro Di Vito, a proposito dello scenario ai Campi Flegrei, a proposito della situazione ai Campi Flegrei, a due settimane dalla scossa di magnitudo 4.6 che ha portato all'evacuazione di centinaia di famiglie.
''Siamo a un periodo di rallentamento, questo non deve illudere che il processo sia finito, ne abbiamo visti altri di rallentamenti, è chiaro che il sollevamento a 3 centimetri al mese ci dava indicazione di terremoti più frequenti, come poi è avvenuto, con duemila terremoti a febbraio'', ha spiegato Di Vito, aggiungendo che ''se il fenomeno è ancora sostenuto come dicono i dati geochimici, ci aspettiamo ancora sismicità. Non è cambiato nulla, certo la sismicità è fortemente connessa all'accumulo di stress nella crosta: se l'accumulo di stress è minore, diminuisce la sismicità''.
Sulle stime, effettuate dopo la scossa di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024 dell'Osservatorio Vesuviano su un potenziale evento sismico di magnitudo 5, Di Vito ha indicato che ''la valutazione non è cambiata, la stima è quella, sono però eventi poco ricorrenti e probabili. Il 95% della sismicità produce scosse inferiori a magnitudo 1, si tratta di eventi molto al di sopra della soglia, c'è stata solo una scossa da 4.6 da quando esistono le rilevazioni''.
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